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Sabato 26 Ottobre 2013
La Regione ingrassa
di Giorgio Gandola
Per qualcuno la crisi non esiste. Non è una novità, ma è un dovere segnalarlo soprattutto se quel «qualcuno» abita dentro il Pirellone e quest'anno potrà festeggiare l'arrivo di un consistente aumento di stipendio.
Nulla di personale contro la qualità e la meritocrazia, anzi, ma che un dirigente su quattro della Regione Lombardia - in un panorama di vacche magre con promesse tonanti di taglio delle spese - abbia possa godere di significativi incrementi farebbe innervosire persino gente dalle vedute molto aperte come Giobbe o Salomone. Così, mentre i dipendenti pubblici nel loro piccolo hanno i salari bloccati anche nel 2014, una delibera del 25 luglio scorso (chissà perché certi blitz avvengono quando il mondo è distratto dal calippo) ha decretato aumenti per 54 dirigenti su 218.
Motivo: nuovi incarichi o nuove posizioni. I più fortunati sono Andrea Gibelli, passato da assessore a segretario generale (223mila euro); Patrizia Carrarini, ideatrice della vincente campagna del governatore Maroni (139mila euro); Michele Camisasca, vicesegretario generale vicario e formigoniano di ferro (12mila euro in più). Per via di questi aumenti e nonostante le promesse di morigeratezza finanziaria quest'anno la regione avrà una spesa più alta, da 19,7 milioni a 20,4. E questo nonostante l'organico dirigenziale sia sceso da 240 a 225. Se la spending review è questa, presidente Maroni assuma come consulente anche la prima massaia che passa in via Galvani. Potrebbe essere una soluzione.
Giorgio Gandola
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