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Sabato 28 Settembre 2013
Che stress la baby agenda
di Fabiana Tinaglia
«Puoi scegliere tra basket e pallacanestro, che ne dici?». Lo so, sto barando con un bambino di quasi 6 anni, ma se la scuola pubblica offre danza o pallacanestro, la scelta - che la fa sembrare più democratica - ce la si deve inventare, per forza.
Siamo allo scoglio delle attività collaterali che tu, mamma dai sensi di colpa a mille perché non ci sei mai, non puoi ignorare. Dall'oratorio all'associazione culturale passando per le scuole di danza e arti marziali, le lezioni d'inglese, i corsi di teatro e musica, in pochi giorni ci si ritrova sotterrati da volantini e mail. Perché non basta finire con la scuola alle 16.30, subito dopo inizia la fase «b»: quella del bambino che fa violino o tennis, che nuota già a delfino e si esercita nel salto in lungo.
Tra iscrizioni e lezioni di prova, troppe e impervie sono le strade da intraprendere, e se l'amica con tata full-time ha una tabella appuntamenti del figlio che pare l'agenda di un amministratore delegato, la mamma che lavora, e si barcamena tra baby-sitter e nonna molto affaccendata, ha altre priorità. La prima: corsi vicini a scuola, se no la tata ti molla se deve fare i km trascinandosi la piccoletta, già col tutù da agosto per «ballale come Cenelentola col plincipe»; la seconda: corsi economici; la terza: corsi che non cadano mai il giorno di turno della suocera. Infilare il body sintetico di danza alla piccoletta è un'impresa titanica. Ultima, ma non per davvero, la priorità 4: corsi che li facciano divertire. Il programma manageriale può aspettare, prima c'è un sacco da correre e sognare. Ovvio: tra una campanella e l'altra.
Fabiana Tinaglia
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