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Sabato 17 Agosto 2013
«Mamma, il leone abbaia»
di Marco Dell'Oro
È degna del Totò che vendeva la Fontana di Trevi a ingenui turisti, la truffa escogitata dai responsabili dello zoo di Louhe, una città nella provincia di Henan, nella Cina centrale.
La vicenda è stata riferita dal quotidiano «Notizie di Pechino». Il giornale ha pubblicato una fotografia del grosso cane tibetano che si trova in una gabbia sulla quale è in bella evidenza la scritta «leone africano». In seguito è emerso che il cane spacciato per leone non era l'unico falso esposto. Al culmine della vertigine illusionista, lo zoo - chiamato People's Park - aveva anche tentato di spacciare dei non meglio identificati mammiferi (gatti?) per piccoli leopardi e addirittura grossi topi per serpenti. I dirigenti dello zoo hanno chiesto scusa al pubblico spiegando che chiudevano i battenti per una «ristrutturazione».
Prima avevano cercato di giustificarsi dicendo alla Cnn che gli animali erano stati collocati in quelle gabbie per diversi motivi e che sarebbero stati rimessi al posto giusto in poco tempo. Il leone e il leopardo sarebbero stati spostati per riprodursi, mentre il mastino tibetano era rinchiuso in gabbia per «motivi di sicurezza». In realtà, pare che si tratti del goffo tentativo di superare il problema della carenza di fondi. Benvenuti allo zoo low-cost.
Marco Dell'Oro
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