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Martedì 13 Agosto 2013
Ragione e cuore freddi
di Franco Cattaneo
Dice bene il Verde Daniel Cohn-Bendit, veterano dell'europarlamento, commentando la morte dei sei migranti a due bracciate dalla spiaggia di Catania: l'Europa potrebbe fare molto, ma la sua ragione e il suo cuore sono freddi.
Prima pensiamo ai nostri, poi semmai agli altri. Il cuore segue appresso con i ritmi pesanti della sussistenza e palpita giusto lo spazio di un mattino: «La crisi dell'euro - spiega infatti Cohn-Bendit, leader del Maggio parigino del '68 - ha accentuato una tendenza all'egoismo che esisteva anche prima». Non prendiamocela troppo con i governi: la loro freddezza è l'immagine dei loro popoli. Risparmiamoci almeno l'ipocrisia beffarda, come quella di Malta che, dopo aver respinto un carico di 102 profughi, ha ringraziato il governo Letta per aver accolto nel porto di Siracusa quell'umanità alla deriva. Il nostro governo andrebbe ringraziato da quegli italiani (la maggioranza, supponiamo) per i quali il principio di ospitalità rimane un valore non negoziabile, il metro di giudizio per misurare la civiltà giuridica di un Paese. Anche se la via da imboccare è impervia. La latitanza altrui e la calcolata difesa dalla disperazione del prossimo non sono un alibi per fuggire pure noi dalla realtà. Realtà che non scappa, ma che resta nel mare aperto con i suoi violenti risvolti consumandosi in quella «globalizzazione dell'indifferenza» denunciata da Papa Francesco a Lampedusa.
Franco Cattaneo
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