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Sabato 03 Agosto 2013
Sentenza annunciata
che lascia perplessi
di Andrea Benigni
Come volevasi dimostrare. Una sentenza annunciata. Che qui sotto le Mura lascia perplessi. Per non dire che irrita. Qui, dove per causa di Cristiano Doni l'Atalanta negli ultimi due campionati è partita prima con 6 punti di penalizzazione poi con 2.
Premesso il totale rispetto dei giudici che conoscono bene carte e pieghe del processo, le perplessità nascono spontanee, ripassando le ragioni dell'accusa, la determinazione del procuratore federale Stefano Palazzi, che tratta sempre tutti con lo stesso peso sia che si vada al dibattimento sia che si patteggi.
Palazzi aveva chiesto per Stefano Mauri quattro anni e 6 mesi di squalifica ed è talmente convinto del coinvolgimento attivo del capitano della Lazio che riproverà a farsi valere in appello, dal momento che i legali del centrocampista biancoceleste hanno annunciato ricorso poiché ritengono che il loro assistito meriti di uscirne completamente immacolato.
Le perplessità continuano ricordando che il 28 maggio 2012, nell'ambito del filone cremonese di inchiesta penale sul Calcioscommesse, Mauri fu arrestato con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa sportiva. È vero: fu scarcerato pochi giorni dopo e mandato ai domiciliari, presto revocati anche quelli (il gip Guido Salvini non riscontrò i presupposti per applicare una misura cautelare nei suoi confronti). Ma dal 19 settembre scorso è indagato dalla Procura svizzera di Berna per riciclaggio. Insomma, c'è non poca turbolenza intorno alla sua figura.
Non siamo dei forcaioli e, in nome della giustizia, meglio per lui se non combinò alcun illecito ma è soltanto colpevole di non aver denunciato ciò che sapeva. Però, sempre ricordando quanto i giudici furono inflessibili con i colori nerazzurri, siamo dei «rampini» e quel tarlo delle perplessità continua a rodere di fronte a una Lazio che la sfanga sempre. Una società che fu salvata dal fallimento con un decreto che le permetteva di rateizzare comodamente i debiti con lo Stato. La vicinanza ai palazzi romani aiuta?
No, dai, basta fare i sospettosi (e, come spiega l'avvocato Cesare Di Cintio, nello spazio di tempo tra Doni e Mauri il metro di giudizio potrebbe essersi ammorbidito di fronte alla mancanza di prove certe). Nella capitale c'è una Supercoppa italiana che incombe contro sua maestà la Juve. Il capitano è salvo, la barca laziale sta a galla ed è pronta a spiegare le vele per una nuova stagione. Guarda, sembra che ci facciano ciao con la manina...
Andrea Benigni
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