Homepage
Martedì 30 Luglio 2013
La toilette dell'Onu
di Susanna Pesenti
L'Onu ha dichiarato il 19 novembre «World Toilet Day» Giornata mondiale della latrina: «Spingendo per un cambiamento nei comportamenti e nelle linee d'azione su questioni che vanno dalla gestione dell'acqua allo stop alla defecazione all'aperto».
L'Onu ha dichiarato il 19 novembre «World Toilet Day» Giornata mondiale della latrina: «Spingendo - dice appropriatamente il comunicato ufficiale -per un cambiamento nei comportamenti e nelle linee d'azione su questioni che vanno dalla gestione dell'acqua allo stop alla defecazione all'aperto». Con l'involontario umorismo della pomposità, viene spiegato che «adottando la risoluzione, l'Assemblea Generale esorta gli stati membri e i più rilevanti portatori d'interesse (chi? gli elefanti?) a incoraggiare un cambiamento».
Dei 7 miliardi di abitanti del pianeta 6 hanno accesso ai cellulari ma solo 4,5 alle stanze da bagno. La statistica si addentra in sordidi particolari: 2,5 miliardi non hanno neppure la latrina e 1,1 miliardo va per campi. Ora, l'attento osservatore dei fatti, misfatti e sopratttutto malfatti e nonfatti Onu da settant'anni a questa parte, è irresistibilmente assalito da miriadi di irriverenti associazioni di idee che hanno come coprotagonisti il palazzo di vetro e la bandiera azzurra.
Tuttavia, le conseguenze sulla salute pubblica e la mortalità infantile sotto i 5 anni per infezioni intestinali connesse alla mancanza d'igiene sono tragiche: 2000 bambini morti al giorno. La mancanza di servizi igienici ha perfino risvolti di genere: donne violate insieme alla loro privacy, ragazzine escluse da scuola con la scusa che non ci sono servizi igienici adatti. Perciò il «toilet day» non è una goliardata. Piuttosto un riallineamento degli Obiettivi del Millennio allo stato del mondo...
© RIPRODUZIONE RISERVATA