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Lunedì 15 Luglio 2013
«Non ne sapevamo nulla»
Il pasticcio diventa immangiabile
di Giorgio Gandola
Dov'è il Kazakistan, chi è stato, chi ha ordinato la scaloppina? Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere e si potrebbe citare per intero la filmografia comica degli ultimi 50 anni, non solo Mel Brooks.
Dov'è il Kazakistan, chi è stato, chi ha ordinato la scaloppina? Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere e si potrebbe citare per intero la filmografia comica degli ultimi 50 anni, non solo Mel Brooks. Quello che una settimana fa definimmo pasticcio italiano è nel frattempo diventato immangiabile, se è vero che i vertici politici del ministero dell'Interno (Angelino Alfano) e del ministero degli Esteri (Emma Bonino) nulla sapevano del rapimento e dell'espulsione dall'Italia della moglie e della figlia (6 anni) del maggior dissidente del regime kazako di Nazarbajev.
Le hanno circondate in 40, le hanno arrestate, le hanno fatte salire su un volo privato messo a disposizione dell'ambasciata del Kazakistan e le hanno rispedite nelle fauci del satrapo. Inviso al mondo, ma coccolato da alcuni leader dell'Occidente per quelle mani appoggiate sui rubinetti di petrolio e gas. I ministri non ne sapevano nulla. Così dicono, nell'imbarazzo generale.
E questo accrediterebbe un'iniziativa autonoma del dipartimento di polizia e degli alti funzionari del ministero dell'Interno in collaborazione con alti funzionari della Farnesina per un rimpatrio lampo (mentre per i clandestini normali servono mesi) di due persone innocenti e con il passaporto in regola. Ma non sapere niente per un ministro è peggio che avere condiviso il blitz. È un allargare le braccia impotente di fronte a una vicenda che ci fa vergognare agli occhi del mondo. È il segnale della resa.
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