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Venerdì 21 Giugno 2013
Giustizia lumaca, Italia maglia nera
Arruoliamo i magistrati samurai
di Emanuele Roncalli
Lo dice anche l'Ocse. L'Italia è maglia nera tra i Paesi europei per la durata del processo civile: nel 2010 si sono impiegati 564 giorni per il 1° grado, contro una media di 240 giorni e i 107 giorni del Giappone, la giustizia civile più veloce del mondo.
Basterà l'ennesimo grido dell'Ocse a far riflettere i legislatori? Basterà il rapporto di una delle più importanti organizzazioni europee a spronare chi di dovere? Oppure anche questo "appello" scivolerà via nel dimenticatoio.
L'Ocse non parla dei costi della giustizia: quelli necessari e quelli inutili o quantomeno evitabili. Fiumi di euro che spesso si concludono con archiviazioni, prescrizioni che equivalgono a dire: non è accaduto nulla.
E invece non è così. E' accaduto che indagati e imputati si sono accollati oneri di legge e oneri di studi legali. E' accaduto che vittime - quantomeno presunte - hanno atteso invano una sentenza.
Come al solito chi ha gli occhi a mandorla ci batte ancora. L'Asia è il "pericolo giallo" del Terzo millennio? I cinesi sono ovunque. Il Giappone ha la giustizia civile più veloce del mondo.
Avanti di questo passo arriveranno i giudici del Sol Levante nelle nostre aule di giustizia? Avremo bisogno di magistrati samurai? La domanda è più che mai lecita.
Nel rapporto Ocse "Giustizia civile: come promuovere l'efficienza" si legge che il tempo medio stimato per la conclusione di un procedimento nei tre gradi di giudizio è di 788 giorni. Con un minimo di 368 in Svizzera e un massimo di quasi 8 anni in Italia. Questo nonostante si tratti di due Paesi, evidenzia l'Ocse, che destinano al sistema giudiziario la stessa quota di Pil, lo 0,2%.
Lo studio sottolinea anche che la durata dei procedimenti incide sul grado di fiducia dei cittadini nei confronti del sistema giustizia: "Un aumento della durata dei procedimenti del 10 per cento è associato a una riduzione di circa 2 punti percentuali della probabilità che un soggetto dichiari di avere fiducia nel sistema giudiziario".
"Dobbiamo affrontare con urgenza questa situazione perchè la lunghezza dei tempi di risoluzione delle controversie non serva da scudo per comportamenti opportunistici e disonesti - ha detto il presidente del Senato Grasso -. Non è accettabile che i processi siano percepiti come un girone dantesco e che sia "fammi causa" la minaccia più frequente e più efficace per opporsi alle rivendicazioni dei diritti".
E tu hai avuto qualche disavventura giudiziaria? Hai subìto lungaggini burocratiche per un processo? Raccontaci la tua storia.
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