Cronaca / Hinterland
Domenica 28 Agosto 2016
Uccisa in casa, indagato il marito
«Fuggito un uomo incappucciato»
«Ci rispieghi esattamente com’è andata: dove si trovava lei, di preciso?». Sono da poco passate le 14 di sabato 27 agosto quando il sostituto procuratore Laura Cocucci e i carabinieri del reparto scientifico di Bergamo tornano nella villetta a schiera di piazza Madonna delle Nevi a Seriate dove avevano trascorso la nottata precedente.
Con loro c’è un robusto capostazione in pensione di 68 anni, pizzetto e capelli brizzolati. Si chiama Antonio Tizzani. E proprio nella cucina al pianterreno della sua casa, soltanto dodici ore prima, sua moglie Gianna Del Gaudio, ex professoressa di 63 anni, da uno anche lei in pensione, è stata brutalmente uccisa. Con un coltello le è stata recisa di netto la gola ed è morta dissanguata nel giro di qualche istante. Un delitto efferato. Era mezzanotte e quaranta.
A dare l’allarme il marito, che ha riferito di aver visto un individuo incappucciato allontanarsi, nel buio, dalla sua proprietà, la villetta circondata da un minuscolo spazio verde. Proprio dove Tizzani si trovava - stando al suo racconto - quando lo sconosciuto è entrato in casa, che era aperta, e ha ucciso sua moglie, senza rubare nulla. Una ricostruzione alla quale gli inquirenti sembrano credere fino a un certo punto: infatti Tizzani è stato iscritto come unico indagato nel fascicolo per l’omicidio della moglie.
Si tratta di un atto dovuto, per consentire all’ex capostazione - che è infatti a piede libero - di difendersi e ai carabinieri di effettuare ulteriori accertamenti, in particolare di natura scientifica e per i quali è appunto necessario che l’interessato sia indagato: del resto l’iscrizione nel registro degli indagati è, com’è noto, un provvedimento in primis a tutela di chi lo riceve, il quale può nominare un legale ed eventuali periti di parte.
Periti che potrebbero prendere parte all’autopsia della moglie, che dovrebbe essere eseguita già lunedì 29 agosto alla camera mortuaria del Papa Giovanni XXIII di Bergamo. I militari hanno anche cercato il coltello usato per uccidere l’ex prof, setacciando palmo a palmo i vialetti e le numerose aree verdi del quartiere. Sia la vittima sia il marito sono descritti da chi li conosceva come persone tranquille: entrambi incensurati, conducevano una vita normale.
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