Cronaca / Hinterland
Giovedì 02 Febbraio 2017
Tizzani: ecco cosa facevo quella notte
«Collana, potrebbero mancarne altre»
«Avete scritto pure che andavo a buttare la spazzatura. Non l’ho mai buttata io la spazzatura. La spazzatura l’ha fatta sempre mia moglie. Io al limite, perché lei andava oltre mezzanotte e aveva paura giustamente. Io quella sera ero in giardino a bagnare le piante». Nuove dichiarazioni quelle rilasciate da Antonio Tizzani alla trasmissione «Iceber Lombardia» circa l’omicidio della moglie Gianna Del Gaudio.
Dopo il racconto della scorsa settimana in cui Antonio, unico indagato per il delitto di Seriate, ipotizzava la fuga dell’incappucciato in bicicletta e ipotizzava che la mano dello stesso fosse scura perchè insanguinata, ora Tizzani ricostruisce il suo alibi della notte del 27 agosto 2016.
La versione integrale del suo racconto verrà trasmessa giovedì sera a partire dalle 20.30 su Telelombardia. «La spazzatura l’ha fatta sempre mia moglie. Io al limite, perché lei andava oltre mezzanotte e aveva paura giustamente, mi diceva: mi guardi giù? E allora io mi mettevo... C’è un cunicolo dove si butta la spazzatura e quello dietro. Io mi mettevo al centro che guardavo lei e guardavo la casa - spiega -. Mentre lei buttava la spazzatura, mai la buttavo io. Quella sera ero in giardino a bagnare le piante: il bello è che quando di giorno dopo siamo andati col giudice io ho detto quello che stavo facendo: hanno visto gli stessi carabinieri e la stessa giudice che era ancora bagnato a terra. Eh dice sì... In effetti stava bagnato. Infatti era ancora bagnato».
E poi ancora: «Non dovevo sistemare l’ombrellone - spiega Tizzani -. Mia moglie doveva cucirlo, si era rotta la stoffa vicino alla bacchetta. Gianna mi ha detto: si è rotto l’ombrellone... E io: metti due punti domani mattina. A questo punto lei mi ha chiesto di poggiare l’ombrellone vicino al muro, che l’avrebbe sistemato la mattina dopo. Stavo facendo quello che mi aveva chiesto lei. A casa mia in quella zona là quella sera era l’unica porta aperta. Se era uno straniero in cerca di chissà che cosa e quindi non conosceva la vittima. Magari per pochi centesimi io come faccio a sapere?».
Il marito di Gianna Del Gaudio precisa anche i dettagli sulla collana scomparsa dall’appartamento: «E che ne so se manca solo quella. Quella di perle c’è? Quella di rubini c’è? Io ogni anno ne regalavo una o due a mia moglie secondo l’occasione. Se non mi danno la chiave e non mi dicono questi sono tutti gli oggetti tuoi, tutti gli oggetti di tua moglie io come faccio a vedere... Io me li ricordo tutti, però se non mi danno la chiave. Non è fantasia mia io so quello che aveva mia moglie. Io ho chiesto pure se hanno rubato qualcosa dentro la borsa di mia moglie. Mi hanno risposto: no, no, no non hanno rubato niente. E come fanno a sapere che non è stato rubato niente?».
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