Terrorismo, jihadista a processo
Era partito per la Siria da Orio

È accusato di terrorismo internazionale e destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare ma latitante.

Il gup di Milano Sofia Fioretta ha rinviato a giudizio Monsef El Mkhayar, presunto foreign fighter marocchino di 21 anni accusato di terrorismo internazionale e destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare ma latitante, perché si troverebbe in Siria a combattere con le milizie del sedicente Stato Islamico. Il giovane, stando alle indagini coordinate dal pm Piero Basilone, nei mesi scorsi via Facebook ha scritto che quando rientrerà in Italia si farà «esplodere».

Il processo per il presunto soldato dell’Isis inizierà il prossimo 14 dicembre davanti alla Corte d’Assise di Milano, presieduta da Giovanna Ichino. Dall’inchiesta, chiusa lo scorso luglio, era emerso un percorso di «progressiva radicalizzazione» da parte di Monsef ma anche di un amico, Tarik Aboulala, anche lui marocchino di 21 anni e che è morto nei mesi scorsi in un combattimento in Siria. Il 17 gennaio 2015, i due sono partiti da Orio al Serio per Istanbul per poi raggiungere in pullman la Siria, come dimostra una foto pubblicata il giorno dopo sul profilo Fb di Monsef. A quel punto, i loro cellulari non hanno dato più segnali per tre mesi, periodo nel quale hanno seguito «l’addestramento militare» del Califfato.

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