Seppellì viva la cagnolina Siria
Pensionato chiede il patteggiamento

Si è aperto il processo a carico del pensionato di 84 anni di Zanica accusato di aver picchiato e seppellito viva la sua cagnoletta Siria.

La vicenda risale ai primi di novembre del 2017: la cagnolina fu sepolta viva a Zanica e miracolosamente salvata grazie al ritrovamento di una passante. Siria, setter femmina di 11 anni, malata di tumore, fu presa a bastonate dall’anziano proprietario e, creduta morta, seppellita in un campo agricolo nella campagna a sud di Zanica con l’aiuto di un amico. Appena ripresa conoscenza, la bestiola riuscì a riemergere con la testa e a guaire disperata, attirando l’attenzione della giovane donna di passaggio. Siria morì nonostante le cure dei medici della Clinica Orobica di Azzano San Paolo.

Attraverso il suo legale, l’imputato ha chiesto di patteggiare, tuttavia il giudice, a causa della particolare crudeltà dimostrata dall’88enne, ha rinviato la decisione all’udienza in calendario per mercoledì 19 dicembre. È stata invece accolta la richiesta di Enpa di essere ammessa in giudizio come parte civile. Hanno richiesto di essere ammesse come parte civile altre quattro associazioni: Lav, Ugda, Comitato diritti animali e Legambiente: «Restiamo in attesa della decisione del giudice circa la richiesta di patteggiamento dell’imputato. Auspichiamo comunque – dichiara Enpa – che in caso di accoglimento la pena applicata all’84enne sia congrua con i reati e contestati a B.G e la particolare crudeltà della condotta posta in essere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA