Cronaca / Hinterland
Giovedì 23 Aprile 2020
Ryanair: «Aeroporti azzerino le tasse»
O’Leary: posti vuoti? Piuttosto non volo
Ryanair prevede un ritorno alle condizioni del 2019 tra 3 anni per il trasporto aereo, che al momento della ripresa dovrà avere «fattori di riempimento molto bassi», cosa che «richiederà tariffe di volo ultra-basse».
Ryanair prevede un ritorno alle condizioni del 2019 tra 3 anni per il trasporto aereo, che al momento della ripresa dovrà avere «fattori di riempimento molto bassi», cosa che «richiederà tariffe di volo ultra-basse». Lo si legge in una lettera indirizzata dal direttore per lo Sviluppo delle Rotte, Neil O’ Connor, agli aeroporti italiani spiegando che il vettore (che ha tra i suoi principali scali proprio Orio al Serio), nel riprendere il servizio, «darà priorità» agli scali che assicureranno «zero tasse (di atterraggio e aeroportuale, ndr)» tra maggio e ottobre, «zero tassa di atterraggio e tassa aeroportuale ridotta del 50%» tra novembre e marzo del 2021 e «tassa aeroportuale ridotta del 50%» tra aprile e ottobre 2021. Per lo stesso periodo Ryanair chiede inoltre «nessuna tassa per le nuove rotte». Secondo ’O Connor si tratta di «misure di stimolo ragionevoli» che «daranno agli aeroporti un vantaggio competitivo per riprendere il servizio di Ryanair alla prima opportunità possibile». «Gli aeroporti che offriranno condizioni migliorative rispetto a queste misure basilari - conclude il manager - avranno un deciso vantaggio» sugli altri.
Ma c’è più e in un’intervista al Financial Times il numero uno della compagnia, Michael O’Leary, spiega di aver già avvertito il governo irlandese che se sarà introdotta la regola di mantenere un posto vuoto tra i sedili per consentire la distanza tra i passeggeri non riprenderà a volare: «o pagherà lui per il posto di mezzo oppure semplicemente non si volerà più perchè non è possibile avere un profitto con un tasso di riempimento del 66%». Secondo O’Leary inoltre lasciare vuoti i posti di mezzo «non garantisce comunque una distanza sufficiente», quindi «è un’idea idiota che non porta a nulla».
Dura la replica del presidente dell’Osservatorio Nazionale su Liberalizzazioni e Trasporti Dario Balotta che chiede l’intervento del Ministero dei Trasporti per «riportare Ryanair al rispetto delle regole il settore». «Elusione ed evasione fiscale in molti Stati europei - spiega Balotta - stipendi da fame, orari di lavoro da primi del novecento e ricatti al sistema aeroportuale minore largamente frammentato (il volo in cambio di un contributo a passeggero imbarcato) sono i nuovi tratti distintivi di Ryanair che hanno caratterizzato gli ultimi periodi, ma ora sta esagerando». «Le tasse pagate dai passeggeri - conclude - vanno girate allo Stato senza intermediazione e i diritti di approdo ai gestori».
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