Prostituzione e droga, presi due latitanti
Un fermato anche all’aeroporto di Orio

Secondo gli inquirenti i due facevano parte della presunta organizzazione criminale di matrice albanese dedita allo sfruttamento della prostituzione lungo la via Emilia, tra Reggio e Parma, ma con attività anche nel traffico di sostanze stupefacenti nonché furti e rapine in abitazione.

Facevano parte dei cinque latitanti ricercati nell’ambito dell’operazione anti-prostituzione e anti-droga denominata «Telepass» dello scorso giugno. A distanza di quattro mesi sono finiti in manette arrestati un 26enne albanese – domiciliato a Reggio Emilia e arrestato dai carabinieri di Castelnovo Monti, nell’Appennino Reggiano – e un connazionale di 32 anni, fermato dalla polizia di frontiera all’aeroporto di Orio al Serio.

Sui due indagati gravava un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale reggiano nei confronti di altre sette persone (di cui tre sono tuttora irreperibili e per i quali continuano le ricerche) tra carcere e domiciliari. Secondo gli inquirenti – che hanno condotto l’inchiesta coordinata dal pm Giulia Stignani – i due facevano parte della presunta organizzazione criminale di matrice albanese che assieme ad altri complici rumeni e italiani, erano dediti allo sfruttamento della prostituzione lungo la via Emilia, tra Reggio e Parma, ma con attività anche nel traffico di sostanze stupefacenti nonché furti e rapine in abitazione.

Un sodalizio che operava fino in Lombardia, tant’è che il presunto capo arrestato, e ora in carcere, è un albanese residente a Rezzato, nel bresciano. L’indagine, scaturita nel 2006 con un primo filone legato alla droga che portò all’arresto di 17 persone sempre nel Reggiano, vede gli indagati accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione, spaccio di droga.

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