Orio, dopo due anni di pandemia i passeggeri tornano a superare il milione

Aeroporto Per l’esattezza in 30 giorni dallo scalo sono transitati in un milione 111mila e 442. Anche il segmento dei viaggiatori business sembra in ripresa.

La crisi è finita? Dalle parti di Orio al Serio fanno tutti gli scongiuri del caso e pure di più visto il contesto internazionale quanto mai drammatico, ma i dati di aprile sono di quelli che inducono all’ottimismo. Nemmeno tanto cauto. Nel bilancio post pasquale il presidente di Sacbo, Giovanni Sanga, aveva rilevato come il mese appena trascorso potesse chiudersi sopra quota un milione, ringraziando tutto il personale per il lavoro svolto e in effetti il traguardo è stato centrato senza nemmeno troppa difficoltà: in 30 giorni a Orio sono transitati 1 milione 111mila 442 passeggeri. Era dal gennaio del 2020, l’ultimo mese prima della catastrofe Covid, che questo tetto non veniva superato.Un dato che consolida lo scalo al terzo posto in Italia dopo Fiumicino e Malpensa: il controsorpasso su Catania era stato effettuato lo scorso novembre e nel primo trimestre del 2022 (ultimo dato Assaeroporti) ulteriormente consolidato con quasi 800mila passeggeri di differenza.

«Il dato consolida lo scalo al terzo posto in Italia dopo Fiumicino e Malpensa»

Anche l’occupazione dei parcheggi in aumento

Ci sono poi altri fattori che confermano la ripresa di Orio, a cominciare dal tasso di occupazione dei parcheggi, sempre molto elevato nel mese appena trascorso, con giornate che hanno visto pieno anche il P3, quello più lontano dallo scalo e collegato con delle navette. Ancora più interessante il dato relativo al quasi continuo «tutto esaurito» del parcheggio P2 coperto, quello all’estremità ovest dell’aeroporto, il più vicino per una sosta di medio-lunga durata. La stragrande maggioranza dell’utenza di quel parcheggio è storicamente di tipo business (a differenza del piano sovrastante, non coperto e in parte riservato al noleggio), il che conferma la ripresa anche di questo tipo di segmento di viaggiatori che si pensava penalizzato dallo smart working e dal dilagare delle riunioni on line.

Approfondisci l'argomento su L'Eco di Bergamo di mercoledì 4 maggio

© RIPRODUZIONE RISERVATA