Orio al Serio, al via i lavori sull’aereo
Si parte con il cantiere - Foto

Alle 10 di lunedì 30 gennaio sono arrivati primi operai a Orio al Serio dove il Boeing 737, di proprietà della compagnia ungherese Asl Airlines, il 5 agosto scorso è finito fuori dalla pista dell’aeroporto, atterrando sulla tangenziale che porta allo scalo.

Da lì il cargo fu spostato su un fazzoletto di terra accanto al cimitero e al campo sportivo di Orio al Serio, sorvegliato fino ad oggi 24 ore su 24 da guardie giurate.

Proprio qui sono partite le prime operazioni con l’organizzazione di quello che sarà nelle prossime settimane un vero e proprio cantiere, con le prime ruspe attive. A distanza di quasi sei mesi dall’incidente, la settimana scorsa è arrivata da Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) la conferma che il piano di rimozione dell’aeromobile è stato approvato e che le operazioni possono cominciare domani.

Sono diversi i passaggi che hanno portato a questo punto: la procedura imponeva infatti che il nulla osta definitivo dovesse darlo Enac, il quale avrebbe dovuto approvare un piano di rimozione presentato da una ditta incaricata dalla compagnia aerea proprietaria dell’aeromobile. All’inizio di dicembre Enac dichiarava che Asl non aveva ancora proceduto a formalizzare l’incarico: la svolta è arrivata nella seconda metà del mese, quando sono stati affidati i lavori ed è stato presentato il piano di rimozione.

La ditta a cui è stata affidata l’operazione è l’olandese Bcg Aircraft Recoveries, specializzata in diversi tipi di interventi in caso di incidenti aerei. Ma l’impresa si affiderà sul campo alla Miniliner 2.0, società di Grassobbio che si occupa di manutenzione nel settore aeronautico, per questioni di maggiore vicinanza alla sede delle operazioni e, quindi, anche di una maggiore convenienza.

Quelle che sono cominciate sono quindi le operazioni preliminari per la rimozione del relitto: l’area dovrà prima di tutto essere preparata e resa un vero cantiere di lavoro. Immediatamente dopo si comincerà a svuotare la cabina di comando portando via tutti gli strumenti e attrezzature tecnologiche di volo. Quindi l’aereomobile andrà «cannibalizzato» (come dicono in gergo tecnico gli addetti ai lavori): non assisteremo infatti ad un trasporto del mezzo così com’è dalla sede di Orio, ma anzi l’aereo verrà tagliato a pezzi, che saranno poi portati via e smaltiti (secondo una procedura specifica) e il terreno su cui giace da sei mesi verrà bonificato.

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