Omicidio di Seriate: «Tutti solidali con me»
Intanto al vaglio il computer del marito

«No, in chiesa non leggerò niente: ve l’ho già detto, non me la sento. Sarebbe un’emozione troppo grande. E poi non posso parlare con i giornalisti, abbiate pazienza».

Risoluto, ma gentile come si è peraltro sempre mostrato, taglia corto Antonio Tizzani, uscendo domenica pomeriggio 4 settembre dalla villetta a schiera del figlio Paolo, venti metri dalla sua: alla vigilia del funerale della moglie Gianna Del Gaudio, che sarà celebrato lunedì 5, alle 15, nella parrocchiale di Seriate, anche ieri il marito e unico indagato - ma a piede libero e, per ora, come atto dovuto perché possa difendersi - è rimasto per diverso tempo alla Casa del commiato, dove è stata allestita la camera ardente con il feretro della moglie, l’ex insegnante uccisa a 63 anni con una brutale coltellata alla gola, nella cucina della loro villetta di Seriate.

Ma come fa l’ex capostazione sessantottenne, incensurato, a far fronte a questa situazione in cui, oltre a essere il marito della vittima, è anche l’unico indagato nel fascicolo per l’omicidio?«Come faccio? Non è semplice, tuttavia ho fiducia negli inquirenti - risponde -. E soprattutto mi fa molto piacere che, fin dal primo giorno, tutti mi sono stati molto vicini. Parenti, amici, conoscenti, concittadini: tutti mi credono. Peccato che nessuno - e la voce un po’ si incrina - abbia visto niente quella sera...».

Infatti Tizzani è l’unico ad aver visto una persona, sconosciuta e incappucciata, allontanarsi dalla sua casa dopo avergli sgozzato la moglie. Nessun altro, nel quartiere, l’ha notato. Per questo gli inquirenti continuano a scavare nella vita della coppia e della famiglia, da tutti dipinta come unita. Sequestrato anche il computer, usato soprattutto da Tizzani.

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