Cronaca / Hinterland
Domenica 09 Ottobre 2016
Niente mensa alle medie
Stezzano, solo 11 iscrizioni
Niente mensa alla scuola secondaria di primo grado «Francesco Nullo» di Stezzano.«E, per quanto ci riguarda, spero non se ne parli più» spiega il sindaco Elena Poma durante l’ultimo Consiglio comunale.
Una mensa che funziona, tanto da portare alcuni genitori a richiederla non solo alla scuola dell’infanzia e alla primaria, ma anche per la secondaria Nullo. A far partire il servizio mensa per i 400 ragazzi , il sindaco e la Giunta stezzanese ci avevano già provato qualche anno fa, senza però ottenere i risultati sperati. Si è riprovato per l’anno scolastico 2016-2017, ma senza risultato. «Alcuni genitori ci hanno chiesto di proporre il servizio mensa anche alle medie. L’anno scorso abbiamo fatto partire un sondaggio tra le famiglie per capire quali e quanti fossero i genitori interessati – spiega l’assessore alla Scuola Annamaria Bergamelli –, abbiamo ricevuto circa quaranta manifestazioni di interesse. Abbiamo lavorato con gli uffici su quell’ipotesi, che però si è rivelata non corretta al momento delle iscrizioni: solo 11 gli iscritti effettivi, e tra questi solo 6 hanno pagato il servizio. Troppo pochi».
«Un servizio parte se si vuole farlo partire e se si mettono i genitori in condizioni di accettarlo – commenta Dario Fumagalli dei 5 Stelle –. Le richieste delle famiglie ci sono. L’idea di un saldo unico a settembre ha scoraggiato molti. Così anche i costi: come si fa ad imputare a 11 ragazzi dei costi fissi del servizio pari a oltre 3 mila e 500 euro in un anno?» «Siamo stati chiari con i genitori – risponde il sindaco Elena Poma –, la mensa sarebbe partita ma a costo zero per il Comune con il saldo direttamente a settembre. Spiegando che per qualsiasi problema, anche di tipo economico, si poteva venire in Comune e avremmo trovato una soluzione ma ci serviva di garantire una continuità. Solo sei persone su 400 hanno pagato (abbiamo già restituito la somma versata non appena abbiamo capito che non saremmo partiti). Questo vuol dire che non era considerato qualcosa di necessario – continua il primo cittadino –. Se non avessimo voluto farlo dall’inizio non avremmo sprecato, per predisporlo, energie e tempo degli uffici: avremmo risposto no subito».
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