Lavoratori in sciopero? «Ci sostituiscono»
Ryanair, mercoledì sarà giornata nera

Ryanair sempre più allo scontro con i rappresentanti dei lavoratori. La low cost inglese che tra mercoledì e giovedì si troverà ad affrontare uno sciopero europeo che coinvolge quattro paesi tra cui l’Italia, si prepara a chiamare equipaggi da altri paesi per rimpiazzare il personale in sciopero.

A denunciarlo è il sindacato belga Cne, che si interroga sulla legalità di tale operazione e in particolare sul rispetto dei tempi di volo, e ha chiesto alle autorità belghe del lavoro di verificare che le regole siano rispettate, cosa sulla quale stanno già indagando le autorità spagnole e portoghesi.

L’ennesimo fronte di scontro con la low cost irlandese, che solo nel dicembre scorso (al culmine del caos cancellazioni) ha accettato dopo 30 anni di riconoscere i sindacati dei piloti, arriva dal Belgio: la low cost irlandese, è la denuncia del sindacato Cne, ha intenzione di chiamare equipaggi polacchi e tedeschi per rimpiazzare il personale in sciopero, a causa del quale solo a Bruxelles sarà cancellato l’80% dei voli. Mercoledì 25 è in programma uno sciopero di 24 ore del personale navigante di Ryanair in Italia, mentre in Belgio, Spagna e Portogallo la protesta si estenderà anche a giovedì 26 luglio «contro l’approccio della compagnia irlandese verso i propri lavoratori», spiegano i sindacati di questi quattro Paesi.

Lo stop in Italia è stato proclamato da Filt Cgil e Uiltrasporti che, sottolineando di rappresentare in Italia «la grande maggioranza di piloti e assistenti di volo Ryanair», definiscono «inaccettabile che la compagnia, nonostante le sentenze della magistratura ed a dispetto dei più elementari diritti costituzionali, continui a ”preferire” unilateralmente interlocutori minoritari». Il fronte di scontro con i sindacati italiani si è scaldato proprio nei giorni scorsi dopo per la decisione della low cost di aprire il dialogo avviato nei mesi scorsi con le sigle professionali dei piloti e assistenti di volo Anpac e Anpav anche ad un sindacato confederale, la Fit Cisl. Decisione che ha fatto insorgere le altre due sigle dei trasporti di Cgil e Uil: «Ryanair ha perso ancora una volta l’occasione per un dialogo sano e costruttivo a tutela dei lavoratori e dell’azienda».

Intanto Ryanair ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile dopo le tasse in calo del 20% a 319 milioni, a fronte di un rialzo del 7% dei passeggeri, che hanno raggiunto la soglia dei 37,6 milioni di unità. Tra le cause la compagnia indica «costi più elevati del carburante e del personale».

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