Lallio, dopo la marmellata gli alpini
Lodovici: «Stop ai contributi»

Consiglio comunale movimentato a Lallio. Dopo l’Associazione genitori e la merenda a base di pane e marmellata, stavolta nel mirino della minoranza sono finiti gli alpini.

I consiglieri Giacomo Lodovici, Giorgio Marziali e Benedetto Pisoni hanno infatti presentato una mozione nella quale si richiedeva la revoca della convenzione tra il Comune di Lallio e le locali Penne nere. Secondo la minoranza «si sarebbe intervenuti sul Piano di governo del territorio (Pgt) per individuare un luogo in cui costruire la sede del gruppo alpini (i cui lavori sono stati avviati nel 2013, ndr) con l’intervento di figure che potrebbero essere state al tempo in conflitto di interesse». Il riferimento è al sindaco Massimo Matromattei, aggregato del Gruppo Alpini, e al consigliere di maggioranza Stefano Lavè, all’epoca capogruppo delle Penne nere.

Con la convenzione, che ha una durata di 60 anni, l’amministrazione comunale accordò agli alpini un contributo di 3.500 euro annui per attività sul territorio e, nel 2013, erogò un contributo una tantum di 15.000 euro proprio per la realizzazione della nuova sede al parco dei Gelsi. «I contributi erogati – scrivono i consiglieri di minoranza – non osserverebbero i vincoli e le prescrizioni indicati nel regolamento perché il gruppo alpini non sarebbe formalmente costituito, in quanto non sussisterebbero l’atto costitutivo e lo statuto». Documenti che il consigliere Lodovici ha chiesto nel maggio 2017, ma che ad oggi non sono stati consegnati.

Oltre alla revoca della convenzione, la mozione chiede di verificare la presenza di un danno erariale, l’avvio immediato della determinazione dell’apparente danno subito dall’ente sino a oggi e la costituzione di una commissione consiliare per la verifica sulle autorizzazione a costruire, concesse a suo tempo. La mozione è stata respinta con 6 voti contrari, 3 favorevoli e un astenuto.

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