Cronaca / Hinterland
Lunedì 06 Febbraio 2017
La Gronda Est su un binario morto
Il progetto è costato 20 milioni di euro
Niente futuro per la Gronda Est. La progettazione definitiva della linea ferroviaria, che nella Bergamasca dovrà attraversare i territori di Bottanuco, Filago, Osio Sopra, Dalmine, Verdello, Stezzano e Levate, era ripartita la scorsa estate dopo che Rfi (Rete ferroviaria italiana) aveva ottenuto dal governo i necessari finanziamenti, pari a circa 20 milioni di euro, per completarla.
Ora, invece, alla società di progettazione del gruppo Ferrovie dello Stato, Italferr, è arrivato l’input di non dedicarsi più, almeno per il momento, alla «Gronda est» e di concentrarsi, invece, sulla progettazione del raddoppio della linea ferroviaria Ponte San Pietro-Bergamo-Montello con fermata all’ospedale Papa Giovanni XXIII, per la quale è stato fissato l’inizio dei lavori nel 2018. E anche sul collegamento ferroviario Bergamo-aeroporto di Orio, la cui costruzione partirà, invece, nel 2019.
Il sindaco di Levate Federica Bruletti può, quindi, tirare un sospiro di sollievo dopo essersi preoccupata, la scorsa primavera, quando si era tornati a parlare della «Gronda Est» grazie alla «cura del ferro», ossia la nuova strategia di finanziamenti sulla rete ferroviaria decisa l’anno scorso dal governo attraverso cui, appunto, per la redazione del progetto definitivo della Seregno-Bergamo erano stati stanziati 20 milioni di euro.
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