La Cittadini piange suor Leonilde
«Educatrice dal cuore grande»

La vita di suor Leonilde Pagani è stata una testimonianza fortissima di passione educativa.

In quasi cinquant’anni prima come insegnante e poi come storica preside delle scuole elementari Caterina Cittadini nella casa provincializia delle Orsoline di Somasca, nel quartiere di Loreto, è stata una seconda mamma per migliaia di bambini di città e provincia. Ed era considerata un mito da tanti genitori e dagli ex allievi.

Suor Leonilde è morta ieri notte, dopo un solo giorno di ricovero all’Humanitas Gavazzeni. Aveva 76 anni. Era nata il 28 luglio 1943 a Dalmine, battezzata con il nome di Anna. Era entrata a 21 anni nella Congregazione delle suore Orsoline di San Gerolamo di Somasca, aveva conseguito il diploma magistrale ed emesso la professione religiosa perpetua il 28 agosto 1972. L’anno dopo era giunta come maestra nelle elementari della scuola Caterina Cittadini nella casa provincializia a Loreto, rimanendovi ininterrottamente come insegnante e infine come direttrice, anzi, come «storica preside», come la chiamavano.

«Suor Leonilde – ricorda suor Rosaria Isacchi, segretaria generale della congregazione – era una donna molto determinata e professionalmente molto capace. Ha speso l’intera esistenza nella missione educativa. Ed era un punto di riferimento per i genitori».

Suor Pagani aveva curato anche vari incontri formativi. In una relazione, aveva detto: «È tempo per orientarsi nel mondo per conoscere, capire i suoi molteplici aspetti e richieste. La realtà della scuola chiama oggi a una presenza consapevole e responsabile». Suor Pagani era stata anche membro dell’Acs (Animazione cristiana della scuola) e dell’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche). E con l’Agesc aveva contribuito ad attivare l’annuale Camminata delle scuole cattoliche. La pagina Facebook «Sei di Bergamo se…» ieri in poche ore si è riempita di messaggi di cordoglio e ricordi. «Hai accompagnato i miei figli, poi i miei nipoti – ha scritto una nonna – sulla strada della vita con grande impegno e costanza, seguendoli con grande sensibilità, capacità e soprattutto tanto amore». «Sei stata una educatrice appassionata con grande cuore – ha scritto un papà –. Hai accompagnato numerose generazioni». «I tuoi insegnamenti ci guideranno per sempre», ha scritto una mamma.

In questo periodo, anche le maestre delle scuole della casa provincializia comunicano con gli alunni via social. Anche suor Pagani aveva lasciato un suo commuovente messaggio: «Ciao ragazzi, quanto silenzio in questa scuola, troppo. Mi mancano le vostre risate squillanti, le vostre chiacchierate all’apparire della sottoscritta. Anche se vi sento molto vicini virtualmente, mi mancate tantissimo. Ci vorrebbe una connessione per annullare le distanze, ma quella virtuale c’è. Forza, entusiasmo e creatività per vivere questo tempo. A presto, vi voglio tanto bene». È stata sepolta nella cappella della casa madre a Somasca.

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