Il sindaco si taglia l’indennità
Dalmine, i fondi andranno al sociale

Lorella Alessio rinuncia all’aspettativa e torna al lavoro, risorse per i servizi sociali: «Di questi tempi ogni euro risparmiato è utile».

Che un sindaco decida di continuare a lavorare durante il suo mandato amministrativo non è certo una novità, ma l’esempio della prima cittadina dalminese, Lorella Alessio, è degno di nota. Il sindaco di Dalmine infatti ha rinunciato quest’anno all’aspettativa di carica per tornare tra i banchi di scuola, lei che fa l’insegnante di diritto alla scuola superiore Einaudi. Motivo? Per non pesare sul bilancio del comune. La sindaca infatti, riprendendo servizio, libera la metà del suo stipendio - circa 860 euro al mese - che andranno a rimpolpare le casse dei servizi sociali in sofferenza. «Non sarà facile coniugare le due cose, ma la mia scelta nasce da un’esigenza concreta - spiega Alessio - riprendendo servizio a scuola, l’indennità di carica che spetta al sindaco si dimezza e il comune può utilizzare quella metà del mio stipendio per i servizi alla persona in particolare quelli sociali». La spesa per il sociale a Dalmine nel 2017 è arrivata a circa 6 milioni, di cui quasi 1,5 destinati ai minori e al centro diurno disabili. Le famiglie seguite dai servizi a maggio toccavano la quota record di 170.

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