Il dolore per Gianluigi. Sta meglio la sorella, operata per le fratture

LA TRAGEDIA. Non ancora fissati i funerali di Cattaneo. La parente di 31 anni è ricoverata al Civile di Brescia: solo lei potrà spiegare alla polizia cosa è accaduto.

Si trova da venerdì sera alla Casa del commiato della «Bergamasca» a Verdello la salma di Gianluigi Cattaneo, l’automobilista di 33 anni che proprio venerdì, attorno alle 13,30, ha perso la vita nell’impatto tra la sua Mazda 2 e altre auto che arrivavano dalla direzione opposta, sul cavalcavia ferroviario della tangenziale sud, all’altezza di Stezzano. La Procura ha già dato il nulla osta per la restituzione della salma ai familiari, ma fino a sabato 15 febbraio non era ancora stata fissata una data per l’ultimo saluto al trentatreenne, che in questo periodo era disoccupato.

La sorella Antonella, di due anni più giovane e che viaggiava accanto a lui sulla Mazda, già venerdì sera era stata operata per le fratture agli arti (una gamba e un braccio), rimasti incastrati nell’abitacolo accartocciato dell’utilitaria. Si trova ricoverata agli Spedali Civili di Brescia, dov’era stata portata con l’elisoccorso del 118 dopo essere stata estratta dall’auto dai vigili del fuoco di Dalmine che si erano imbattuti per caso nell’incidente appena avvenuto mentre erano in viaggio verso Spirano per domare l’incendio di una palazzina (poi domato dai loro colleghi).

Una famiglia molto riservata

Antonella, che non è mai stata in pericolo di vita (in ospedale era arrivata in codice giallo) dopo l’intervento è stata tenuta sedata per alcune ore e ieri è stata risvegliata. I due fratelli abitano con i genitori in una villetta a schiera al civico 5 di via Monfalcone. Mamma Elisabetta è di origine boliviana, mentre papà Ernesto fino a qualche decina d’anni fa – oggi ha ottant’anni – lavorava come idraulico, anche per il Comune. In passato era stato volontario e proprio durante un suo viaggio in Bolivia aveva conosciuto la donna che sarebbe diventata sua moglie e la mamma dei suoi figli. La famiglia è molto riservata e si vede poco a Stezzano: i genitori si sono chiusi nel loro dolore per la drammatica morte di Gianluigi – che avrebbe compiuto 34 anni il prossimo 24 aprile – e sono in attesa di notizie positive per l’evoluzione del quadro clinico di Antonella. Sabato non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.

Nei prossimi giorni sarà organizzato il funerale di Gianluigi. La Procura non ha infatti ritenuto necessario far eseguire l’autopsia. E non si sa, al momento, dove stessero andando venerdì, mentre erano in viaggio, pare a velocità piuttosto sostenuta – come hanno ricostruito gli agenti della polizia stradale di Bergamo e raccontato diversi testimoni – lungo la ex statale 470, da Dalmine verso Stezzano. Forse qualche dettaglio lo potrà fornire proprio Antonella, una volta che sarà dimessa dall’ospedale e potrà essere sentita dai poliziotti.

La ricostruzione della dinamica

Secondo la prima ricostruzione della dinamica, proprio la Mazda sulla quale viaggiavano avrebbe effettuato un lungo sorpasso azzardato, nonostante la doppia linea continua, nel tratto in cui la tangenziale sud scavalca la ferrovia Bergamo-Treviglio. Due prime vetture – un’Audi A4 e una Renault Clio – sono riuscite a schivarla, spostandosi verso destra. La terza auto, una Skoda Kamiq, è stata invece centrata in pieno: a differenza delle prime due, i cui conducenti avevano una visibilità più lunga perché in fase di discesa dal cavalcavia – ha ricostruito la Stradale –, il conducente di questa terza auto era in salita e deve aver visto la Mazda solo all’ultimo istante. Così l’impatto frontale, molto violento, è stato inevitabile (il conducente della Skoda ha riportato ferite ed è stato ricoverato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ma non è grave). A quel punto la Mazda ha carambolato su sé stessa con il motore che, per l’impatto con la Skoda e la forza centrifuga, si è letteralmente staccato dall’auto, piombando sul cofano della Peugeot 5008 che seguiva la Skoda, per poi rimbalzare oltre il guardrail e finire nella scarpata, una decina di metri più in basso. La ventisettenne alla guida della Peugeot e sua suocera, di 61 anni, sono rimaste miracolosamente illese. Per Gianluigi Cattaneo, invece, non c’era più nulla da fare.

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