Cronaca / Hinterland
Martedì 17 Agosto 2021
Enac, multa da 35 mila euro a Ryanair: continua a far pagare per posti vicino a minori e disabili
L’Enac sta anche valutando se presentare un esposto alla Procura della Repubblica.
Dai primi accertamenti diretti effettuati dall’Enac per verificare se le compagnie si sono adeguate alle disposizioni a tutela dei disabili e dei minori, è risultato che Ryanair non ha ancora provveduto ad adeguare i sistemi informatici e operativi per garantire di non far pagare il supplemento al costo del biglietto aereo per l’assegnazione di posti vicini agli accompagnatori di minori e disabili . Lo fa sapere l’Enac, annunciando che è pronta la procedura per irrogare al vettore inadempiente una sanzione di 35 mila euro . L’Enac sta anche valutando se presentare un esposto alla Procura della Repubblica.
«I passeggeri pertanto che hanno necessità di viaggiare accanto a minori e persone con disabilità devono ancora pagare un supplemento per ottenere i posti vicini», spiega l’Enac, evidenziando che Ryanair «ha solo modificato una disposizione contrattuale, di difficile percezione da parte del passeggero, che permette di non pagare ovvero di ottenere il rimborso della maggiorazione del prezzo pagata sul biglietto, solo all’esito di una complessa procedura, evidentemente elusiva del regolamento Enac e contraria a quanto disposto dal Tar».
«È sconcertante come Ryanair - commenta il presidente dell’Enac, Avvocato dello Stato Pierluigi Di Palma - continui ad attuare pratiche commerciali aggressive che non tengono conto né delle regole Enac, né del decreto monocratico del Tar . Si tratta di comportamenti basati solo sul profitto del vettore che non tutelano i diritti dei passeggeri e non rispettano le norme di sicurezza».
Pronta la procedura a firma del Direttore Generale Enac Alessio Quaranta per irrogare al vettore inadempiente una sanzione di 35.000 euro, spiega l’Enac, che sta anche valutando se presentare un esposto alla Procura della Repubblica per inosservanza da parte di Ryanair degli ordini giudiziari, in base a quanto disposto dall’articolo 650 del codice penale.
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