Cronaca / Hinterland
Venerdì 21 Giugno 2019
Documenti falsi, boom per l’Irlanda
«Lassù trovare lavoro è più facile»
Sette arresti nel breve arco di appena due giorni, tutti per documenti contraffatti e, caso curioso, tutti a carico di passeggeri con destinazione Dublino, in Irlanda
È il bilancio della polizia di frontiera di Orio al Serio, che ha visto finire in manette, per l’esattezza, quattro cittadini cinesi e tre albanesi. «Perché Dublino? Perchè si trova lavoro più facilmente, altrove vogliono troppi documenti», questa la spiegazione fornita in aula dalla maggioranza degli arrestati. Dopo i cinque finiti in manette martedì sera (quattro cinesi e un albanese, tutti processati mercoledì mattina e condannati a pene comprese tra un anno e dieci mesi di reclusione e un anno e quattro mesi, tutte con sospensione condizionale, ndr), mercoledì è toccato a due albanesi, un uomo di 31 anni e una donna di 22, che sono stati processati per direttissima davanti al giudice Laura Garufi.
I due, separatamente, sono stati sottoposti a controllo dei documenti proprio mentre attendevano di imbarcarsi sul volo appunto per Dublino (da tempo particolarmente a rischio e quindi monitorato): il controllo ha subito dimostrato che i documenti in loro possesso erano contraffatti, quindi sono scattate le manette. Ieri in aula anche la loro spiegazione è stata: «Cercavamo un lavoro, là non chiedono tutti i documenti che vogliono nel resto d’Europa». L’arresto è stato convalidato per entrambi senza misure cautelari, quindi i due hanno scelto di patteggiare la pena: un anno e quattro mesi ciascuno, con pena sospesa e nulla osta all’espulsione.
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