«Cerco una casa ma non la trovo
Non me l’affittano perché sono Tizzani»

Lo sfogo del marito di Gianna del Gaudio, uccisa a Seriate a fine agosto. L’uomo resta il solo indagato.

«Sto provando a cercare casa in affitto ma nessuno me la dà. Quando capiscono chi sono, Tizzani? Allora no. Mica uno, più di uno. A me non me la danno perchè mi chiamo Tizzani e sono indagato: mi dicono sì sì sì, ci vediamo domani alle 18. Prima delle 18 mi chiamano e mi dicono Antonio non venire è saltato tutto, non vogliono... Mi dicono chiama più tardi e quando chiamo quel telefono non esiste più. Sempre occupato». È un estratto dello sfogo di Antonio Tizzani alle telecamere di Iceberg, trasmissione di Telelombardia, che trasmetterà l’intervista integrale giovedì 19 gennaio dalle 20,30.

«Come mi devo chiamare, pinco pallino? Mi chiamo pinco pallino, cosa vuole un appartamento. E vediamo se a pinco pallino gliela danno la casa...». E a proposito delle indagini in corso che lo vedono come unico indagato della moglie Gianna Del Gaudio, uccisa nella notte tra il 25 e 26 agosto 2016 nella sua abitazione di Seriate, Tizzani ha cosi commentato: «Quella sera quando ho visto l’incappucciato mi è venuto in mente di gridare, mi è venuto in mente di dire che ci fai qua... Da dove sei entrato. Non riesco a dimostrare la mia innocenza, gli investigatori hanno percorso solo la mia strada, non hanno percorso altre strade, ma io non ho fatto niente. E non riesco neanche a piangere mia moglie quando penso a loro che fanno quello che fanno. Vado al cimitero e devo andare in ore in cui non mi vede nessuno. Se ci vai nelle ore che ci sono tutti, ti fermano e qualcuno ti dice buono qualcuno ti dice male, qualcuno ti guarda e basta. Allora vado di sera, mi fermo lì vicino ci dico due preghiere e poi mi ritiro. Di Gianna mi manca tutto, tutto. Mi fa tanto, tanto male essere sospettato, non c’è immaginazione».

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