Cavalleri chiede un euro di danni
Parte civile per i roghi dolosi in Calabria

Tramite il suo legale, l’avvocato Giuseppe Scozzari, ha chiesto un solo euro di risarcimento. «Perché non vuole i soldi del suo ex dipendente a processo, che ha comunque rappresentato quarant’anni di storia della Cavalleri, e infatti la nostra è una richiesta simbolica».

La precisa il legale di Gregorio Cavalleri, l’imprenditore di Dalmine ex titolare della «Cavalleri Ottavio Spa» (in liquidazione in concordato preventivo) e della «Cavalleri Infrastrutture Srl» che è parte civile al processo in corso al tribunale di Catanzaro. L’imputato è invece un suo ex capocantiere: Livio Calvi, 58 anni, di Poscante di Zogno, indagato con le accuse di incendio doloso, estorsioni e minacce con l’aggravante delle modalità mafiose.

Calvi è a processo in abbreviato davanti al gup del tribunale di Catanzaro, dove venerdì si è tenuta l’udienza che ha visto l’intervento del legale di Cavalleri, in qualità di parte civile. Per Calvi il pm della direzione distrettuale antimafia Camillo Falvo ha chiesto una condanna a 7 anni di carcere, oltre a diecimila euro di multa. Nell’inchiesta era stato indagato anche lo stesso Cavalleri, ma la sua posizione era stata stralciata e archiviata: «Era infatti stato chiarito che lui e l’azienda erano parte lesa», spiega il difensore.

L’inchiesta dell’Antimafia che vede alla sbarra Calvi è quella dalla quale ha poi avuto origine la seconda inchiesta della procura di Vibo Valentia che riguarda i lavori sul tratto della Salerno-Reggio Calabria, l’A3, appaltati alla Cavalleri di Dalmine e che vede iscritti nel registro degli indagati 21 persone, tra cui lo stesso Gregorio Cavalleri, per i reati di disastro doloso e falso ideologico e materiale, ma anche per aver concesso in subappalto dei lavori ad altre ditte senza che il committente venisse messo a conoscenza, per truffa aggravata ai danni dell’ente pubblico per via della percezione indebita di pagamenti per lo smaltimento di rifiuti di lavorazione, per frode in pubbliche forniture e per abuso d’ufficio.

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