Cronaca / Hinterland
Giovedì 21 Marzo 2019
Aeroporto, dopo 10 anni c’è il piano rischi
Pista e traffico: limiti a nuovi insediamenti
Curve e rettangoli sovrapposti danno le aree più o meno esposte al rischio aeroportuale. Colognola rientra in parte nella fascia C (rischio medio-basso), Campagnola nella fascia D, quella a impatto ancora minore.
L’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) ha validato il Piano di rischio aeroportuale (Pra) - uguale per tutti gli aeroporti d’Italia, in base alla geometria della pista di volo - e relativo «Risk Assessment », obbligatorio invece solo per 23 aeroporti nazionali, tra cui appunto Orio al Serio (terzo in Italia per volumi di traffico), basato sulle caratteristiche specifiche di ogni caso. È il primo Pra per il Comune di Bergamo, senza da almeno dieci anni. L’iter, infatti, era stato avviato nel 2008, ma una sequenza di sentenze (il Tar del Lazio nel 2015 aveva annullato la zona di tutela D, la più esterna, ripristinata poi dal Consiglio di Stato nel 2016) aveva impedito la conclusione dell’iter, arrivato solo ora a un punto fermo.
I documenti sono stati presentati mercoledì 2o marzo in terza commissione consiliare (che ha dato il via libera) dagli assessori all’Ambiente Leyla Ciagà e all’Urbanistica Stefano Zenoni. Perché Palafrizzoni deve tradurre l’incrocio di queste indicazioni (piuttosto generiche) in vincoli urbanistici, contenuti nella variante sette al Piano di governo del territorio. Il Comune in pratica recepisce il Pra di Enac e lo applica al territorio, classificando le zone (dalla A alla D) da quelle più «calde» a quelle più «fredde», in termini di esposizione al rischio. «A seconda della classificazione – spiega Zenoni – sono ammessi o no determinati insediamenti e funzioni, devono essere applicati indici antropici e di affollamento».
Parametri che varranno per le future trasformazioni (ad esempio il Parco Ovest ricade in parte nell’area C, ma le nuove funzioni residenziali non risultano incompatibili col Pra), perché il piano non è retroattivo. «Anche se – precisano da Palafrizzoni – tutte le trasformazioni urbanistiche sono già allineate al Pra dal 2014, cioè a quando risale la prima validazione del piano da parte di Enac. Ora il Pra è stato affinato tenendo conto anche della variante 10 al Pgt». I quartieri più interessati sono in parte Colognola (dove però il rischio è considerato medio-basso, e non si possono prevedere nuove grandi strutture terziarie, scuole e grandi centri commerciali) e Campagnola, dove il limite riguarda solo le grandi strutture di vendita. «Il Pra – precisa Ciagà – è basato sulle rotte del 2010 e sui movimenti aerei del 2008, perché fa riferimento al Piano di sviluppo aeroportuale vigente. Andrà quindi aggiornato col nuovo Piano di sviluppo». Ci penserà la futura amministrazione comunale, perché ora la variante sette andrà in Consiglio comunale per l’adozione, per l’approvazione invece ci vorranno tra i 120 e 150 giorni (tra osservazioni e pubblicazione). Al palo, invece, la zonizzazione acustica. «Siamo ancora in attesa della risposta del ministero all’Ambiente sul rapporto preliminare ambientale. Ci hanno detto che ci vorrà ancora un mese e mezzo», fa il punto Ciagà.
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