Addio a Del Prato
alpino dal cuore grande

Capogruppo delle penne nere per 18 anni, aveva passato il testimone appena un mese fa.

«Amava il tricolore e quello che rappresenta, amava il gruppo degli alpini che ha sempre rappresentato con impegno, passione ed entusiasmo incrollabili». Queste le parole con cui Gianfranco Vescovi, segretario del Gruppo Alpini di Torre Boldone, ha voluto ricordare Giuseppe Del Prato, ex capogruppo degli alpini di Torre, che si è spento a 75 anni dopo una malattia che comunque fino all’ultimo non gli ha impedito di partecipare a tutte le attività del suo gruppo. Sposato e padre di una figlia, aveva lavorato a lungo in Libia per una importante azienda italiana impegnata nella costruzione di pozzi petroliferi.

Giusto un mese fa Del Prato aveva passato il testimone: «Giuseppe è stato capogruppo per 18 anni – ricorda ancora Vescovi – ma proprio poco tempo fa, a causa della sua salute, ha ceduto “lo zaino pesante” a Gigi Panseri. Eravamo consapevoli della sua malattia, ma finché ha potuto è sempre stato presente. Viveva il corpo degli alpini con lo spirito e la dedizione che solo gli alpini sanno avere».

Prima di essere capogruppo Del Prato ha ricoperto per molti anni l’incarico di alfiere portando il gagliardetto a tutte le manifestazioni degli alpini. In occasione del passaggio di consegne a Panseri aveva dichiarato: «Anche adesso non lascio del tutto: darò la mia disponibilità, in termini di consigli e di aiuto, ogni volta che mi verrà chiesto». Disponibile lo era non solo per il suo gruppo: «Dietro un carattere apparentemente burbero – ha sottolineato il sindaco Claudio Sessa – aveva un grande cuore. È stata una colonna portante per tutte le manifestazioni organizzate in paese, dalla sagra alpina alle attività con le scuole. Mi ha sempre colpito il suo amore per il tricolore, per l’Italia e per il suo paese. Una persona di poche parole, ma di tanti fatti».

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