Cronaca / Hinterland
Lunedì 26 Novembre 2018
A Treviolo sono già in ottanta
La Casa di Leo cerca volontari
Il gennaio scorso, a Treviolo, è stata inaugurata la struttura che accoglie famiglie di bambini lungodegenti o soggetti a frequenti ricoveri all’ospedale Papa Giovanni XXIII, dando loro non solo un supporto abitativo e un aiuto pratico, ma soprattutto un conforto a livello umano.
Potente, energico, dinamico e grande come il cuore di tutti i volontari della Casa di Leo. Successo sabato sera al teatro del Seminario di Città Alta del concerto di Natale dell’associazione «Eos – La Stella del mattino», alla nona edizione, grazie al quale, insieme ad altre iniziative proposte durante l’anno, il progetto «La Casa di Leo» è diventato realtà. Il gennaio scorso, a Treviolo, è stata inaugurata la struttura che accoglie famiglie di bambini lungodegenti o soggetti a frequenti ricoveri all’ospedale Papa Giovanni XXIII, dando loro non solo un supporto abitativo e un aiuto pratico, ma soprattutto un conforto a livello umano.
In poco più di 10 mesi, la Casa di Leo ha già accolto una cinquantina di famiglie, una quarantina provenienti da tutta Italia e una decina da Europa, Sud America e Asia. Per assicurare il giusto supporto a queste famiglie, è fondamentale il lavoro dei volontari dell’associazione Eos che garantiscono, 7 giorni su 7, una presenza giornaliera di 13 ore su 5 turni. Attualmente i volontari attivi sono 80, più del doppio di quelli in servizio dal 2010 al 2017. L’obiettivo per il prossimo anno è raggrupparne almeno 150. «Quello che facciamo ogni giorno– hanno sottolineato sul palco alcuni volontari – ha bisogno del supporto di molti e per questo speriamo di trovare nuove persone disposte a donare un po’ del loro tempo per la nostra casa, divenuta ormai una grande famiglia. Il nostro obiettivo è di offrire alle famiglie che vivono dei giorni difficili un momento di serenità».
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