Un nuovo vino a Scanzo
Il Vermiglio di Roxia

È un Moscato di Scanzo al 90%, cui è unito un 10% di Merlot, vinificati separatamente e uniti con taglio a freddo sei mesi dopo la vendemmia

L’idea è stata dell’avvocato Paolo Bendinelli, il personaggio del mondo vitivinicolo bergamasco – purtroppo scomparso nel 2014 – al quale soprattutto Scanzorosciate deve molto, moltissimo. Perché è stato l’avvocato Bendinelli a fondare il Consorzio di Tutela del Moscato di Scanzo, a esserne presidente per parecchi anni e a far ottenere a questo vino, unico in Italia per le sue caratteristiche, prima la doc e poi la docg.

Ebbene, nelle sperimentazioni attuate nell’azienda La Brugherata della famiglia Bendinelli, in collaborazione con l’enologo Giuseppe Bassi, ecco che nel 2011 si incominciò a provare un nuovo vino che avesse come base il Moscato di Scanzo e venisse poi unito a freddo con del Merlot. «L’idea originaria fu di nostro padre. Prova e riprova – affermano oggi i figli dell’avvocato, Silvia, Francesco e Paololucio – ecco che finalmente siamo arrivati in queste settimane al risultato che mio padre voleva e a lui dedichiamo questo “Vermiglio di Roxia 2015” che immettiamo sul mercato.È un Moscato di Scanzo al 90%, cui è unito un 10% di Merlot, vinificati separatamente e uniti con taglio a freddo sei mesi dopo la vendemmia. Affina poi per 18 mesi in vasca d’acciaio. La quantità prodotta è limitata, visto l’impiego di un vino pregiato come il nostro Moscato. Roxia è il nome latino di Rosciate».

Il colore è rosso intenso con riflessi brillanti. Al profumo si sentono tutti gli aromi varietali del Moscato (rosa, marasca, mora, mirtilli, ribes); in bocca è morbido, con tannini fini, retrogusto leggermente amarognolo. Un vino che sarà sicuramente longevo, anche 10-15 anni dalla vendemmia. «A nostro parere – afferma Silvia Bendinelli – è un vino molto versatile. Ottimo sia con formaggi e salumi sia con piatti tendenti al dolce come i tortelli di zucca o il risotto alla tinca. Servito fresco è ideale come aperitivo. Noi l’abbiamo ben abbinato anche a zuppe di pesce e guazzetti».

La tenuta agricola La Brugherata si trova in piena zona di produzione del Moscato di Scanzo docg. Nata alla fine degli anni ’80, conta oggi sulla produzione di cinque ettari di vigneto e uno di oliveto. L’impegno nella ricerca qualitativa ha portato ad ottenere vini che sono il frutto del territorio, armonici e carezzevoli al palato, massima espressione della “piacevolezza del bere”. Nell’azienda si fondono la ricerca dell’eccellenza qualitativa nel rispetto del territorio e la passione per il paesaggio. In mezzo ai vigneti si trovano alberi da frutto, una moltitudine di fiori ed essenze mediterranee, comprese 15.000 piante di rose. Dalla sommità della collina, dove dominano gli ulivi e un laghetto artificiale, è possibile godere un affascinante spettacolo naturale. La terra bergamasca sta dimostrando di poter dare grandi vini e la Brugherata ha trovato conferma in numerosi riconoscimenti, ma soprattutto nel consenso degli estimatori. Il motto dell’azienda è “Vino d’arte” perché vi è molto in comune tra l’artista e il viticoltore, tra un bel quadro e un buon vino: la pazienza, l’amore, la fantasia e la volontà. Vero simbolo de La Brugherata è il Doge Moscato di Scanzo docg, vino storico dell’enologia bergamasca, prodotto esclusivamente nel Comune di Scanzorosciate. Va senz’altro annoverato tra i grandi passiti italiani. Oltre al Moscato, alla Brugherata si producono degli eccellenti vini bianchi e rossi, un brut di grande carattere e da ultimo un olio extravergine delicato e dolce, tipicamente simile all’olio del Garda. L’azienda è oggi portata avanti dai figli di Paolo Bendinelli, Silvia, Francesco e Paololucio, con la collaborazione di Frida Giorgia Tironi.

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