Enogastronomia / Valle Cavallina
Lunedì 03 Ottobre 2016
Si sperimentano vini
a Carobbio degli Angeli
Un metodo classico (vale a dire lo stesso metodo utilizzato per lo Champagne francese) usando le uve del Lambrusco di Sorbara? È possibile? Sì, è possibile, con risultati anche soddisfacenti.
Lo hanno provato e degustato coloro che hanno partecipato a una serata organizzata dalla famiglia Berzi, titolare della storica «Hosteria del Vapore» di Carobbio degli Angeli. Papà Paolo in cucina, mamma Monica a intervenire là dove c’è bisogno, il figlio Stefano a far degustare i vini (oltre che sommelier professionista Ais, ha seguito un Master per Sommelier alla Alma di Colorno, in provincia di Parma, una scuola superiore dal respiro internazionale). Tra le selezionate 250 etichette, ecco quelle della Cantina della Volta spa con sede a Bomporto in provincia di Modena. A rappresentare la cantina è intervenuta Angela Sini, amministratore delegato.
Cantina della Volta nasce nel 2010 per iniziativa di un gruppo di amici appassionati di vino che hanno chiesto a Christian Bellei di condividere un nuovo progetto nel settore vinicolo: dare continuità alla produzioni di vini del territorio modenese secondo il Metodo Classico, quello della fermentazione naturale in bottiglia. Christian Bellei rappresenta la quarta generazione di imprenditori vinicoli. L’attività fu iniziata dai suoi avi nel 1920 ed in seguito ereditata dal padre Giuseppe, che condusse l’azienda di famiglia fino al termine degli anni Novanta. Giuseppe, grande amante di spumanti francesi, e il figlio Christian sono stati numerose volte nel territorio dello Champagne per apprendere tutte le tecniche migliori. I soci della Cantina della Volta hanno voluto che Christian rispettasse un’unica condizione: continuare a fare il vino “a modo suo”, cioè mettendo sapientemente a frutto tutte le abilità e conoscenze enologiche acquisite dal padre.
«La nostra scelta – ha raccontato Angela Sini - è da sempre orientata al metodo tradizionale della fermentazione in bottiglia, non contemplando mai l’utilizzo dell’autoclave. Solamente il nostro Lambrusco “Rimosso” richiama fortemente la tradizione agricola modenese e rappresenta il nostro omaggio alle radici locali. Tutti gli altri vini spumanti sono invece elaborati con il Metodo Classico che consente di ottenere vini più eleganti, grazie alla lenta maturazione in bottiglia con successiva degorgiatura e dosaggio».
Ed eccoci al menù e agli abbinamenti studiati. Gli antipasti (salumi e verdure variamente elaborate) sono stati abbinati al «Mattaglio Pas Dosé», l’unico Metodo Classico dell’azienda che non usa il Lambrusco ma i vitigni Pinot Nero e Chardonnay, le basi di molti Champagnes. Il Lambrusco Rosé 2012 che è seguito è stato usato anche nella preparazione del risotto ai lamponi: davvero notevoli sia il risotto che il vino. Sul «Brasato al Lambrusco con polenta» (carne tenerissima e saporita) è stato servito il Lambrusco Rimosso 2015. Si è finito con il Lambrusco Trentasei, una vera chicca pluripremiata, affinato in bottiglia per almeno 36 mesi, un grande vino abbinato a un grande dolce. Per la circostanza la famiglia Benzi, sempre pronta a valorizzare le eccellenze bergamasche, ha invitato il pasticciere Anastasio Adriano, titolare della Pasticceria Adriano di Seriate, a presentare il suo panettone pluripremiato a livello nazionale. È stato una degna conclusione ad una gioiosa serata da buongustai.
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