Enogastronomia
Sabato 28 Dicembre 2013
Prima candelina per il Vita Nova
La passione diventa professione
Prima candelina per il Ristorante Vita Nova di Brescia nato dalla passione di quattro giovanissimi professionisti della ristorazione - 25 anni l’età media – capitanati da Roberto Giannoni titolare dell’attività che ha trasformato l’hobby della cucina in un vero e proprio lavoro.
Prima candelina per il Ristorante Vita Nova di Brescia nato dalla passione di quattro giovanissimi professionisti della ristorazione - 25 anni l’età media – capitanati da Roberto Giannoni, titolare dell’attività che ha trasformato l’hobby della cucina in un vero e proprio lavoro.
In questo primo anno il Vita Nova ha creato ben sei differenti menù alla carta seguendo la stagionalità degli ingredienti e applicando quell’innovazione e quella ricerca che stanno alla base della sua filosofia.
Questo ristorante permette ai commensali di fare un viaggio nel gusto scoprendo piatti molto diversi tra loro: a menù, infatti, si trovano proposte semplici ma caratterizzate da un’altissima qualità della materia prima, piatti in cui tradizione e innovazione si uniscono per creare qualcosa di unico, prodotti sconosciuti al nostro palato importati da altre tradizioni gastronomiche e ingredienti poco utilizzati nel panorama bresciano ma meritevoli di riscoperta.
Questo primo anno di attività ha seguito due principali direttrici: la creazione di una dimensione esperienziale per il cliente che trova nel Vita Nova un luogo dove “ristorarsi” e staccare con la quotidianità e una continua evoluzione nella proposta gastronomica in cui non vengono meno la tradizione e il legame con le proprie origini.
Il ristorante Vita Nova è nato dall’esperienza e dalla volontà di Roberto Giannoni, ventinovenne bresciano che ha trasformato la passione per la buona cucina in una professione. Tutto inizia qualche anno fa quando Roberto abbandona gli studi di medicina per dedicarsi al mondo della ristorazione. Dopo un corso professionale presso Castalimenti, guidato dallo chef Roberto Carcangiu, Roberto inizia il lavoro sul campo collaborando con chef del calibro di Philippe Léveillé e Vittorio Fusari. Tra l’esperienza al Miramonti L’Altro e quella alla Dispensa dei pani e dei Vini, Roberto fa una capatina a Copenaghen al Damindra, un rinomato ristorante giapponese caratterizzato da una cucina molto legata alla stagionalità delle materie prime e a metodi di cottura insoliti. Rientrato a Brescia decide di imparare anche il lavoro in sala e entra nello staff del Carlo Magno.
Dal confronto tra punti di forza e punti di debolezza di queste eccellenze per molti versi opposte Roberto ha creato il suo ristorante, il Vita Nova dal nome quanto mai evocativo.
Per realizzare il suo “sogno nel cassetto” Roberto non poteva essere solo. Ecco quindi la necessità di trovare delle persone giovani e promettenti con la voglia di rischiare e mettersi in gioco e con quella passione per la ristorazione che fa la differenza. Nel suo percorso Roberto ha incontrato tre giovani professionisti, con alle spalle esperienze significative, che hanno creduto nel progetto: Francesco Fascella, lo chef del Vita Nova, Alessio Guerriero che lo affianca in cucina dedicandosi agli impasti e alla pasticceria, ed Erdjan Misini, l’anima della sala.
L’età media dello staff del Vita Nova è bassissima, basti pensare che in cucina in due non arrivano a 50 anni (22 gli anni di Francesco e 27 quelli di Alessio) e che il veterano del gruppo, Roberto, ha solo 29 anni.
Info www.ristorantevitanova.it/
Via Stretta, 48, Brescia
030 209 1464
© RIPRODUZIONE RISERVATA