Enogastronomia / Bergamo Città
Lunedì 20 Aprile 2015
Polenta: gemellate
Bergamo e Trento
Se Trento suona le sue trombe per la strombazzata polenta cucinata con la farina di Storo (paesino celeberrimo tra gli intenditori di farine di mais), Bergamo risponde con le sue campane che non fanno meno rumore e – soprattutto in vista Expo – si preparano a una consacrazione mondiale.
Si tratta de: il mais spinato di Gandino, il rostrato rosso di Rovetta, il nostrano dell’Isola e altri ancora, perché, tra l’altro, Bergamo vanta il primo centro italiano di ricerca in maiscoltura, quindi ha tutta l’autorità di dire la sua in materia.
Per iniziativa dell’Ordine dei Cavalieri della Polenta (fondazione che risale al 1976, Gran Maestro oggi è Mario Lameri), una disfida a tavola tra cultori della polenta trentini e bergamaschi si è avuta nei giorni scorsi nell’agriturismo Molino dei Frati (anche bed and breakfast con sei camere, oltre alla vendita di fiori e piante) , tra il verde di Trescore Balneario che degrada verso il Cherio.
I coniugi Francesca e Enrico Roat da Trento (i loro zii, Cristina e Vittorio Tosi sono soci dell’Ordine dei Cavalieri della Polenta) sono intervenuti per raccontare le tradizioni trentine legate alla polenta, come la carnevalesca lotta di piazza tra «Ciusi» e «Gobbi» per impossessarsi di un grande paiolo di polenta. È subito stato deciso un prossimo gemellaggio ufficiale tra i cultori trentini e bergamaschi dell’«oro giallo» in tavola.
La polenta ha ben accompagnato i vari piatti – ormai collaudati – dell’agriturismo Molino dei Frati, che può abbinare alle sue proposte alcuni vini tipici bergamaschi prodotti nella cantina che lo stesso agriturismo possiede sulle colline di Cenate Sotto. Su tutti prevale il Valcalepio Rosso Doc (ottima l’annata 2012) che infatti ha accompagnato egregiamente i vari piatti, dal rotolo di crespella con caprino e bresaola, al risotto con indivia e porcini, al capretto al forno e manzo all’olio.
«I nostri vini – afferma Paolo Vecchi anche a nome del fratello Davide e del socio Carlo Donini – vengono fatti con tanta passione in una vecchia tenuta di famiglia da sempre chiamata “Villa Luisa”. L’enologo è Paolo Zadra e ogni anno ricaviamo quelle migliaia di bottiglie, nelle varie tipologie, che abbiniamo ai menù dell’agriturismo, vendiamo a qualche amico intenditore e in parte mandiamo a Praga dove un amico gestisce il ristorante “Molino”, una sorta di gemellaggio». A sottolineare la scelta delle materie prime di qualità, notato in tavola l’olio biologico Dop Laghi Lombardi prodotto da Gianfranco Vismara sempre sui colli di Cenate Sotto.
Non è mancato, sempre attesissimo, il momento dell’abbinamento della polenta con i formaggi (in questo caso Gorgonzola e Taleggio) offerti dal socio Battista Arrigoni del noto Caseificio Arrigoni di Pagazzano. Né poteva mancare l’intermezzo di poesia in vernacolo assicurato ancora una volta dalla socia Anna Rudelli. Tra i suoi associati, l’Ordine dei Cavalieri della Polenta, annovera da anni anche il professor Paolo Ravelli, direttore della Gastroenterologia 2 - Endoscopia digestiva dell’Ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Anche suo figlio Alberto sarà tra i prossimi soci dell’Ordine, che – in attesa di festeggiare nel 2016 il 40° di costituzione – ha necessità di giovani leve che possano con sempre maggiore incisività tenere alte le tradizioni della polenta bergamasca.
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