Enogastronomia / Valle Imagna
Sabato 11 Gennaio 2014
Le Stagioni a Orio
Vola alto da 45 anni
Stagione dopo stagione, sempre con l’attenta gestione della famiglia Zanchi, il ristorante “Le Stagioni” di Orio al Serio è arrivato al traguardo, non trascurabile, di 45 anni di attività.
Stagione dopo stagione, sempre con l’attenta gestione della famiglia Zanchi, il ristorante “Le Stagioni” di Orio al Serio è arrivato al traguardo, non trascurabile, di 45 anni di attività. Avviato nel 1969 da Gianmaria Zanchi, il locale è nato come piccola pizzeria di periferia, giusto al confine tra Bergamo e Orio al Serio.
Oggi, il ristorante “Le Stagioni”, non solo occupa una posizione che negli anni si è rivelata importante (vicinissimo a centri di richiamo come la Fiera di Bergamo, l’aeroporto, l’Orio Center), non solo ha un vasto comodissimo parcheggio, non solo è stato ampliato nel tempo e reso sempre più bello e accogliente, ma soprattutto è diventato un cult per chi a Bergamo vuole mangiare pesce di primissima qualità a prezzi giusti in un ambiente elegante e riservato.
«Non rinneghiamo le nostre origini, manteniamo la pizzeria con forno a legna - afferma Diego Zanchi, da 20 anni al timone di comando, figlio di Gianmaria - ma la nostra forza è da anni nel pesce, per il quale mi rifornisco direttamente sui mercati della Sicilia e della Puglia, dove io stesso vado periodicamente a trattare con un mediatore locale. E’ stata la volontà dei clienti che ci ha portati presto a fare questa scelta di alta qualità».
Una scelta che è vincente. Si badi bene: “Le Stagioni” non è affatto la solita pizzeria che cucina anche piatti di pesce. L’abilità di Diego e la conformazione stessa data al locale, molto articolato in diverse sale e con pareti divisorie, permettono di far convivere serenamente la buona pizzeria con un ottimo ristorante di pesce.
Il tutto in ambienti che sono anche eleganti, con legno, metallo, quadri, mosaici, arredi, tutto ben distribuito, dove la vista è appagata anche dalla esposizione molto curata dei banchi per il pesce, per i dolci e per le verdure. Così come un gran bel colpo d’occhio lo dà il giardino, studiato da un architetto che ha fatto un egregio lavoro.
Senza clamori pubblicitari, senza rincorrere le Guide gastronomiche, “Le Stagioni” ha costruito il successo sulla serietà e la professionalità di chi ci lavora ai vari livelli, procurandosi così, nel tempo, un eccellente “passaparola”: pesce di prima scelta (lo si vede in esposizione, senza sotterfugi) a un prezzo equo. Il massimo del trionfo del pesce è solitamente il mercoledì, quando “Le Stagioni” riapre dopo il giorno di riposo. Il mercoledì mattina arrivano le spedizioni direttamente da Marsala (tonno e pesce spada, anche interi, sino a 40 chili di peso) e dalla Puglia (crostacei a gogo, scampi, gamberi rossi, mazzancolle, oltre a sampietro, pagelli e rombi, tutti senza passare dal congelatore).
La ristorazione e l’accoglienza sono nel sangue della famiglia Zanchi. La nonna di Diego ha gestito una trattoria a Berbenno, in Valle Imagna, prima del trasferimento in città. La materia prima di qualità e una équipe di cuochi affiatata e fedele fanno la forza della cucina, mentre lo stesso Diego e la moglie Elena sovrintendono al ricevimento in sala. Il fratello Cristiano si occupa invece di ristorazione in un noto centro commerciale.
E in tavola? Alla Grande Carta vengono aggiunte le “Proposte del mese”, anche questa una attenzione alla freschezza delle materie prime di stagione. Vanno forte gli spaghetti ai frutti di mare portati al tavolo in padella di rame per essere porzionati davanti al cliente. Tonno e spada, inutile dirlo, si prestano a superlativi carpacci oppure sono degustati al vapore. Cotture al forno o al sale esaltano la freschezza di ogni pesce. «Non dobbiamo far altro che rispettare quello che il mare ci ha generosamente dato», commenta giustamente Diego. D’estate va forte la richiesta della paella, di pesce o anche di carne.
Quanto ai vini, la lista comprende oltre cento etichette, tutte scelte saggiamente in collaborazione con la 0,75 srl del sommelier Valentino Rossi, perché l’abbinamento con i piatti sia sempre felice e memorabile. Dominano i bianchi di zone chiaramente vocate come Friuli e Alto Adige. Giusto spazio anche per Champagne, Franciacorta e Prosecco.
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