Golosa Alchimia
sorpresa a Romano

Scrivere che la gastronomia-enoteca-ristorante “Golosa Alchimia”, nel centro storico di Romano di Lombardia, è una piccola Peck (mi riferisco alla nota gastronomia nel centro di Milano) potrebbe bastare per far capire di cosa voglio riferire.

Scrivere che la gastronomia-enoteca-ristorante “Golosa Alchimia”, nel centro storico di Romano di Lombardia, è una piccola Peck (mi riferisco alla nota gastronomia nel centro di Milano) potrebbe bastare per far capire di cosa voglio riferire.

L’accostamento non è fuori posto, perché, nella ristrutturazione della fredda filiale di una banca, i coniugi Nicoletta Lamera e Mario Bonacina sono riusciti, nell’ottobre 2010, a ricavare un accogliente luogo di delizie enogastronomiche. Ex insegnante lei, ex architetto lui, alle spalle una esperienza nel catering, Nicoletta e Mario hanno avuto coraggio, perché Romano non è Milano e far capire certe sottigliezze di gusto in una cittadina della pianura bergamasca – lo sapevano – sarebbe stato più difficile. La loro costanza e professionalità li sta premiando, non contando però le ore di lavoro.

Lasciamo parlare Nicoletta:« Golosa Alchimia vuole essere punto di riferimento per chi desidera scoprire e conoscere prodotti tipici, la buona cucina, il buon vino ed il piacere di stare a tavola. Per il nostro negozio siamo alla continua ricerca di prodotti di qualità, realizzati da artigiani che lavorano con grande cura e passione, diamo particolare rilievo ai produttori locali e ci facciamo consigliare, per quanto riguarda gli oltre 120 formaggi che abbiamo al banco, da Grazia Mercalli, delegata Onaf, che ha tenuto da noi serate di degustazione di formaggi bergamaschi. I nostri prodotti si possono assaporare anche il sabato sera nella nostra enoteca dove, per accompagnare le oltre 100 etichette di vino e la birra artigianale Baladin, proponiamo una trentina di taglieri tra salumi e formaggi, suddivisi in percorsi tematici e geografici, carpacci di carne salada trentina o di bresaola artigianale con olio alle noci e tartufo nero di Bracca, selezione di pesci affumicati, zuppe di cereali, di cipolle alla milanese, baccalà alla vicentina o alla napoletana con polenta, crudo di Parma stagionato 30 mesi con mozzarella Bufalapiù dell’ azienda agricola Gorbani di Pumenengo e molto altro».

Sarebbe troppo lungo l’elenco delle specialità che qui si possono trovare, tra le quali confetture e mostarde da abbinare a salumi e formaggi, oli, aceti balsamici, risi, paste, cioccolati e tanto altro. Per la Pasqua qui si possono trovare colombe e dolci delle nota Offelleria Perbellini di Bovolone (Vr), cioccolati artigianali Slitti di Monsummano Terme (Pt), cioccolati dell’Antica dolceria Bonajuto di Modica (Ragusa), ampia selezione di vini passiti e liquorosi.

Mario in cucina arriva all’alba a preparare gastronomia fresca, pasticceria dolce e salata, torte per cerimonie, confezioni regalo. Il tempo impiegato per la preparazione e la vendita in negozio non lascia molto spazio alla ristorazione: pranzo di lavoro da martedì a venerdì con menù fisso a 12 euro o menù alla Carta; il sabato sera ristorazione a più vasto raggio e una volta al mese serate a tema. Domenica chiuso.

“Aspettando la Pasqua” è stato il tema della serata svolta sabato 12 aprile. Al costo di 42 euro, Mario e Nicoletta hanno messo in tavola cinque piatti tipici del periodo pasquale in varie regioni italiane, abbinati ad altrettanti vini delle stesse regioni.

Dalla Toscana i salumi accompagnati dalla crescia al formaggio; dalla Liguria la torta pasqualina genovese con fantasia di uova e frittatina con asparagi; dall’Abruzzo i maltagliati con fave e pecorino (la pasta, per chi ne capisce, era firmata Setaro di Torre Annunziata); dal Veneto il Ripasso Valpolicella Doc 2008 delle Cantine L’Arco di Negrar (Vr), davvero ottimo, è stato abbinato all’agnello a scottadito con carciofi; per finire, pastiera napoletana, altro simbolo della Pasqua, in abbinamento alla Falanghina passita 2004 di Cantine del Taburno. Ogni piatto ed ogni vino sono stati presentati dalla signora Nicoletta nella loro piccola o grande tradizione o leggenda, a dimostrazione che a “Golosa Alchimia” si vuol davvero fare della cultura enogastronomica.

Roberto Vitali

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