Gandino fa rima con Montalcino
Il mais spinato con il Brunello

Dal 17 al 20 febbraio le Spinette dell’antico mais bergamasco a «Benvenuto Brunello», anteprima mondiale dell’annata 2012.

Si apre venerdì 17 febbraio a Montalcino (Siena) la 25ª dizione di «Benvenuto Brunello», la quattro giorni che presenta ufficialmente agli esperti di tutto il mondo l’annata che sta per essere lanciata sul mercato e le anticipazioni su quella appena vendemmiata. Ad accompagnare le degustazioni saranno le fragranti Spinette di Gandino, prodotte con Mais Spinato di Gandino, l’antica varietà bergamasca sinonimo di eccellenza e rivalutazione territoriale. Quello di quest’anno è appuntamento atteso, dato che la vendemmia Brunello 2012, protagonista quest’anno, aveva ricevuto a suo tempo la valutazione top di «5 stelle». AI degustatori verranno proposti anche il Brunello Riserva 2011, il Rosso di Montalcino 2015 e le altre due denominazioni del territorio (Moscadello e Sant’Antimo). Oltre agli assaggi, sabato 18 febbraio presso la Chiesa di Sant’Agostino saranno assegnate le stelle alla vendemmia 2016 e i premi «Leccio d’Oro», conferiti ogni anno ai locali più prestigiosi.

Ma Gandino fa rima con Montalcino: il gusto inimitabile di due eccellenze come il Vino Brunello ed il Mais Spinato, nonchè il piacere di una rima baciata segnalano una collaborazione basata innanzitutto su qualità e tutela di prodotto e zone coltive. Le star bergamasche di «Benvenuto Brunello» saranno le Spinette a base di Mais Spinato di Gandino. «Verranno utilizzate dai degustatori di ogni parte del mondo - spiega Filippo Servalli, presidente della Comunità del Mais Spinato - in versione originale e soft, per “pulire la bocca” fra una degustazione e l’altra. Un’opportunità di prestigio che premia il lavoro di relazione di questi anni”. Il Mais Spinato di Gandino, sottoforma di tradizionale polenta, sarà protagonista anche del pranzo di apertura della rassegna, venerdì 17 febbraio, quando accompagnerà le prelibatezze della cucina toscana».

Il Mais Spinato di Gandino è un’antica varietà bergamasca che arrivò nel borgo della Valle Seriana, in provincia di Bergamo, nei primi decenni del 1600. È una varietà altamente qualitativa ed organoletticamente pregiata, appartenente alla famiglia dei mais vitrei o semivitrei. Fu il primo mais a giungere in Lombardia. La dedizione al tessile della Val Gandino (che comprende i comuni di Gandino, Leffe, Casnigo, Cazzano S.Andrea e Peia) fece quasi scomparire negli anni le coltivazioni. Dal 2007 un progetto di rivalutazione degli enti locali in collaborazione con il Crea - Unità di Maiscoltura del Ministero dell’Agricoltura (che ha sede a Bergamo dal 1926) sono rinate le coltivazioni, tutelate dalla De.C.O. (Denominazione Comunale d’Origine), una DOC locale ideata da Luigi Veronelli. I semi originali del Mais Spinato sono stati isolati grazie ad una pannocchia conservata dai nipoti di anziani contadini. Il “Mais Spinato” è tutelato come varietà agricola da conservazione ed i suoi semi sono conservarti nel Global Seed Vault, il deposito mondiale dei semi da salvare creato sotto i ghiacci delle isole Svalbard in Norvegia. Ad Expo Milano 2015 la Comunità del Mais Spinato di Gandino è stata partner scientifico del Cluster Cereali e Tuberi. La presenza a Montalcino è particolarmente importante anche in considerazione del progetto ERG, che vede Bergamo e l’East Lombardy «Capitale Europea 2017 della Gastronomia».

«Benvenuto Brunello» si svolge all’interno della suggestiva cornice del Complesso di Sant’Agostino, nel cuore di Montalcino. Si tratta di un antico monastero del 1100, monumento nazionale con vincolo di tutela, archelogica, artistica e monumentale. Nel complesso di S.Agostino è stata inaugurata lo scorso 1 febbraio 2017 la nuova sede del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, che celebra quest’anno il 50° di fondazione. L’intervento si aggiunge a quello relativo alla chiesa di S.Agostino (ancora in corso per gli affreschi Quattrocenteschi, grazie alla Fondazione Bertarelli) ed è stato realizzato su progetto dell’architetto Edoardo Milesi, bergamasco di Albino. Le opere strutturali sono state eseguite dalla Edilmario che ha sede a Gandino e vanta più di sessant’anni di attività altamente specializzata. I titolari Fabio e Roberto Savoldelli hanno raccolto l’eredità del padre Mario. Il risanamento di antiche strutture è nelle corde dell’impresa gandinese, che già aveva lavorato negli ultimi anni al risanamento della chiesa, ma che nel 2015 ha inagurato, a Collemassari, vicino Montalcino, il Forum Bertarelli, una sala concerti avveniristica progettata da Edoardo Milesi e di proprietà della famiglia che nel 2003 guidò la vittoriosa spedizione di Alinghi all’America’s Cup di vela. «Il recupero del complesso di S.Agostino - sottolinea Milesi - è teso a ridare dinamicità ad una struttura altrimenti bloccata su compartimentazioni del recente passato. Il compleso è oggi vivo e permeabile ed ospita (oltre agli uffici del Brunello) un museo archeologico, il museo diocesano, la Scuola permanente dell’abitare e l’antica chiesa, ove il laboratorio di restauro è isibile in presa diretta al pubblico».

«I lavori per la nuova sede - aggiunge Fabio Savoldelli - sono durati circa un anno per un ammontare complessivo di circa 1 milione di euro. La superficie di 800 metri quadrati è disposta su più piani, con una particolare attenzione al recupero dell’originale trecentesco, ideale per le sale di degustazione, ma anche interconnesso grazie ad una “torre” di sedici metri realizzata con innovativi criteri antisismici che consente di collegare i vari piani in maniera sinergica e funzionale. Da ricordare anche il competente intervento dell’ingegnere bergamasco Sebastiano Moioli».

Per finire, una curiosità: Il binomio «Gandino-Montalcino» si è rinnovato anche lo scorso 12 febbraio, quando si è disputata la prima edizione di «Brunello Crossing», maratona trial di 44 chilometri fra colline e cantine. A vincere l’edizione inaugurale è stato il gandinese Oliviero Bosatelli, trionfatore lo scorso settembre del Tor des Geants, l’endurance trail di 330 chilometri attraverso le montagne della Valle d’Aosta.

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