Ecco la guida del mangiar bene
Oltre 1550 indirizzi e 1064 schede

Da venerdì 6 dicembre in edicola è possibile acquistare con L’Eco di Bergamo - al prezzo di 3,80 euro più il costo del quotidiano – la «Guida completa alla ristorazione di Bergamo e provincia 2014». Giunta alla terza edizione, con oltre 1.500 indirizzi e 1.064 schede descrittive complete.

Da venerdì 6 dicembre in edicola è possibile acquistare con L’Eco di Bergamo - al prezzo di 3,80 euro più il costo del quotidiano – la «Guida completa alla ristorazione di Bergamo e provincia 2014». Giunta alla terza edizione, con oltre 1.500 indirizzi e 1.064 schede descrittive complete, è la più imponente raccolta dati mai realizzata per un settore, quello della ristorazione, che è da sempre e fisiologicamente in continua evoluzione.

Lo è a maggior ragione in questi ultimi anni vuoi per la crisi che attanaglia l’economia e quindi largamente anche la ristorazione, vuoi per i mutamenti sempre più repentini del costume e delle abitudini alimentari. Rimanere costantemente aggiornati è quindi tutt’altro che facile: servono continue verifiche ed un accurato monitoraggio del territorio. Un lavoro di mesi che ha richiesto un supporto logistico ben organizzato, una piccola ed efficiente task-force che si è mossa costantemente alla ricerca delle novità al fine di dare alle stampe un prodotto che sia la fotografia più fedele ed attuale dell’intero movimento della ristorazione bergamasca.

Scorrendo la guida si possono dunque verificare ed analizzare i cambiamenti in atto. Il più evidente è il livello di sofferenza della ristorazione di fascia media e d’impostazione classica. Più che nelle chiusure – per fortuna non ancora numerose ed eclatanti - lo si evince negli avvicendamenti o nelle nuove aperture, tutte contrassegnate da insegne che propongono servizi alternativi od innovativi, dagli «all you can eat» che si moltiplicano anche con cucina all’italiana ai tanti locali di cucina etnica, da quelli che cercano di intercettare le esigenze della clientela durante tutto l’arco della giornata a chi invece risponde alle specifiche richieste dietetiche ed alimentari. Semplificazione nel servizio e diversificazione nell’offerta, sono queste in fondo le parole d’ordine che accomunano quasi tutte le nuove aperture, da quelle più ambiziose, vedi Mille Storie e Sapori nel centro di Bergamo (polifunzionalità ai massimi livelli) o Vicook Bistrot all’interno dell’aeroporto di Orio (servizio informale ma con cucina a vista e griffata da Vittorio), a quelle che si rivolgono invece ad un pubblico popolare come gli etnici Shiva o Wasabi, il partenopeo Vasiniko o l’interpretazione della cucina nostrana dell’Osteria dell’Albachiara (tutte insegne nuove del centro città).

I pochissimi ristoranti gourmet aperti nel corso del 2013 sono appannaggio di realtà che possono contare su investimenti ed indotto, vedi strutture alberghiere di alto livello (l’Hostaria del Relais San Lorenzo in Città Alta) o luoghi deputati ai banchetti (il Convento dei Neveri a Bariano). Guardando alla provincia il dato più interessante sembra essere la divisione per così dire di competenze: le valli si stanno specializzando nella cucina tradizionale; in pianura si concentrano le aperture di locali con proposte alternative. Novità anche nella parte introduttiva dedicata ai consigli per ogni specifica esigenza. Oltre al turn over tra le 10 insegne raccomandate per il pesce, la carne grigliata, la cucina tipica bergamasca, quella da agriturismo, ecc., va segnalata la novità dei dieci migliori assaggi di vino prodotto nella bergamasca effettuati nel corso del 2013 che accompagna il racconto dedicato all’enologia del territorio. Tirando le somme rimane un fatto inconfutabile, a volte sconosciuto agli stessi bergamaschi: la ristorazione nostrana è una delle migliori a livello nazionale e pur nella crisi continua a dimostrare solidità e vivacità.

La guida, molto comoda anche da tenere in auto per trovare la soluzione giusta per ogni esigenza ed in ogni luogo della provincia, ne è la dimostrazione.

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