Enogastronomia / Bergamo Città
Giovedì 16 Ottobre 2014
Bergamo unisce le cucine
di Alghero e Trento
Un gemellaggio enogastronomico tra Alghero e Trento è stato siglato nei giorni scorsi ad opera dell’associazione Ristoranti Regionali-Cucina Doc.
Il sodalizio è nato in provincia di Bergamo nei primi anni Settanta e presieduto da Marinella Argentieri. Il gemellaggio è stato realizzato con il contributo della Fondazione Meta di Alghero. L’iniziativa ha raggiunto gli obiettivi che si prefiggeva: promuovere lo scambio di esperienze professionali tra gli chef chiamati a collaborare, approfondire la conoscenza dei prodotti tipici e della tradizione enogastronomica dei due territori, ponendo l’attenzione sul ruolo dell’enogastronomia regionale nell’offerta turistica del nostro Paese.
Ha fatto da cornice dell’evento l’Hotel Carlos V affacciato sulla Riviera del Corallo che, in autunno, regala ancora giornate dal clima estivo. L’incontro tra le due culture enogastronomiche si è incentrato sulle performance di due noti cuochi delle rispettive zone. Lo chef executive Giuseppe Prencipe del ristorante Da Pino di San Michele all’Adige ha presentato piatti come l’insalata di porcini su cotechino di coniglio sfumato all’aceto di mele, abbinato al Muller Thurgau Lecroci dell’Azienda agricola Zeni di San Michele all’Adige, orzotto mantecato al rosmarino e affogato di Sabbionara abbinato al Pinot nero rosato sempre di Zeni. E, sul fronte sardo, lo chef executive Mauricio Marra che, per il ristorante del Emperador del Carlos V Hotel, ha approntato i seguenti piatti : rotolo di maialino con cavolo verza, purea di melanzane e patate al forno, abbinato a Cagnulari della Cantina Santa Maria la Palma e panadas di pecorino e fichi d’india con abbamele, accompagnato da Soffio di Sole Vermentino passito della stessa cantina. La cena di gemellaggio si è aperta con la degustazione di Trentingrana e formaggi del Trentino sposati ad Akenta Brut, ultimo nato della cantina Santa Maria La Palma, protagonista del progetto di affinamento nelle profondità marine dell’area protetta di Capo Caccia.
I partecipanti all’evento hanno così conosciuto le peculiarità turistiche di Alghero: il centro storico che evidenzia l’impronta catalana della città, circondata da mura a picco sul mare e arricchita da un elegante porto turistico. La Riviera del Corallo che dal centro cittadino si sviluppa per chilometri di spiagge e calette fino a Capo Caccia, custode delle Grotte di Nettuno, meraviglia geologica.
Il programma non poteva non vedere appuntamenti con la gastronomia locale proposta dagli associati della Sardegna a Ristoranti Regionali–Cucina Docwww.ristorantiregionali.it, che conta iscritti in nove regioni. All’agriturismo «S’ena Frisca» di Tissi, nei pressi di Sassari, si è gustata la cucina di Riccardo Piras, chef patron, che ha proposto, tra l’altro, piatti come i ravioli e il maialetto al mirto e i tipici dolci seadas. Al ristorante la Speranza sulla litoranea Alghero Bosa, l’incontro con le specialità di Tonino Demartis figura storica della ristorazione algherese che ha presentato un menù catalano. La cantina Santa Maria la Palma produce 4 milioni di bottiglie all’anno, in prevalenza da uve Vermentino vinificate per diverse etichette: la nota Aragosta, Blu, Papiri, il passito Soffio di Sole e il già citato Brut Akenta, acronimo dell’augurio sardo «a chent’annos». Da citare infine il ristorante Da Bruno colonna della ristorazione algherese che ha preparato un menu con specialità di terra.
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