Enogastronomia / Valle Imagna
Martedì 06 Maggio 2014
«Bergamasca» a Osio
22 anni di successi
Compie 22 anni il ristorante-pizzeria “La Bergamasca” di Osio Sotto e li compie in piena salute, con una conduzione professionale scoppiettante di proposte gastronomiche. Sì, perché Alan Sartirani e la moglie Milena, che sono qui da 22 anni, si sono creati una clientela affezionata e fedele.
Compie 22 anni il ristorante-pizzeria “La Bergamasca” di Osio Sotto e li compie in piena salute, con una conduzione professionale scoppiettante di proposte gastronomiche. Sì, perché Alan Sartirani e la moglie Milena, che sono qui da 22 anni, si sono creati una clientela affezionata e fedele, che non si stanca di venire alla “Bergamasca” per pause rilassanti e gustose, tali e tante sono le proposte che la fantasia e la bravura di Alan e dei suoi validi collaboratori (in particolare lo chef Werner Daminelli e l’aiuto pizzaiolo Gianluca Maffeis) sanno proporre di volta in volta.
Alan Sartirani si professa, prima di tutto, pizzaiolo, perché ha cominciato questo lavoro a 14 anni come allievo del napoletano Mario Donzelli, il personaggio che portò la buona pizza a Bergamo negli Anni Cinquanta. «La mia pizza è fatta da quarantatrè anni di esperienza, di fedeltà ai metodi tradizionali, di attenzione per la qualità – dice Alan - con la ricerca continua degli ingredienti migliori, di pratica di cottura nel forno a legna; la conoscenza dei grani e delle farine, la competenza specifica per il lievito naturale vivo e tanta passione, fanno la mia pizza». Eccellente, aggiungo io.
Molte delle caratteristiche di questa buona cucina, leggera e digeribile, ruotano attorno al lievito madre e al forno a legna, utilizzato non solo per cuocere pane e grissini, ma anche prosciutti, carni, pesce, verdure, sfruttando sapientemente il grado di calore che in diversi momenti della giornata si forma nel forno. Ci vogliono conoscenza e pazienza, ma il risultato in bocca è notevole.
Altra grande qualità delle proposte Sartirani sta nella scelta delle materie prime, tutte da piccoli produttori, spesso locali e quasi tutti biologici, di cui Alan pubblica nomi, cognomi e indirizzi nel suo menù e nel sito ((www.labergamasca.it). Farina con i mais orobici macinati a pietra, patate di Pontirolo o di Martinengo, la mozzarella di Agrilat, l’olio di Vismara a Scanzorosciate, le verdure di stagione della Cooperativa Areté, i formaggi di nicchia di piccoli produttori bergamaschi, solo per fare alcuni esempi.
Artista qual è (si è diplomato alla Scuola d’arte Fantoni ed ha un figlio che fa il pittore a Berlino), Alan, nativo di Ponte San Pietro, elabora tutto nella sua mente e sforna novità a getto continuo. Tiene corsi sui segreti del lievito madre e della pizza, si prepara da sé (per hobby) uno stracchino che ha chiamato “Strachibù”, fa allevare due maiali l’anno portandoli a 2,5 quintali e ricavandone salumi insuperabili (tra cui un salame vincente, preparato con santa pazienza, tagliando le carni a punta di coltello). Anche per i vini si tende al biologico (come quelli di Cà Verde ad Almenno San Salvatore) ma la scelta in cantina è ben articolata e – quel che è bello – anche per i vini cosiddetti “in caraffa” o “della casa” in menù sono specificati chiaramente tipologia di prodotto e produttore.
Per il resto rimando al sito web, una sorta di piccola enciclopedia, con molte informazioni, tutti i piatti, le pizze e i prezzi, che sono in buon rapporto con la qualità dell’offerta e del servizio, diretto egregiamente in sala dalla instancabile signora Milena.
Roberto Vitali
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