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Enogastronomia / Pianura
Sabato 09 Maggio 2015
Al birrificio Elav
5 anni di successi
È quasi incredibile pensare che il Birrificio Elav di Comun Nuovo sia riuscito in appena cinque anni a diventare uno dei marchi più conosciuti a Bergamo e sia emerso a livello nazionale tra i giganti artigianali che già imperano ovunque.
È anche una questione di comunicazione, ma dietro ci sono anzitutto talento e fatica. Il grande progetto in campo birraio ha portato il Birrificio a far sentire la propria voce indipendente e, indipendentemente da tutti, produce nel 2010 la Grunge Ipa, oggi un classico. I riconoscimenti non si fanno attendere e appena due anni dopo arrivano subito due medaglie d’oro e due argenti in grossi concorsi internazionali.
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A salire sul podio sono tra le altre, proprio la primogenita Grunge Ipa e la straordinaria Progressive Barley Wine, ancora oggi considerate da molti due capolavori brassicoli. Il successo travolgente ha portato a una evoluzione costante del Birrificio che ha quintuplicato le cotte in quattro anni fino a sostituire, a fine 2014, l’impianto storico da 300 litri con un impianto da 2000 litri a cotta continua totalmente manuale.
Nel 2015 la produzione raggiungerà 700mila litri e chi dovesse domandarsi se sia lecito parlare di artigianalità con questi numeri, si potrebbe rispondere che non è la quantità che definisce il profilo dell’azienda bensì l’ispirazione e l’esperienza, la manualità e la fatica che la portano avanti. In due parole, il fattore umano.
Ma Elav non è solo una creatività vulcanica che ha portato all’elaborazione di quasi 35 ricette in cinque anni (contando anche le stagionale e le edizioni limitate). Il Birrificio Indipendente è molto di più: rappresenta e costituisce una rete di attività e collaborazioni sempre sorprendenti, sempre un passo avanti rispetto a quello che ci si aspetta. Con questo spirito e la dedizione di incrementare la dimensione artigianale, il birrificio si è fatto anche Società Agricola biologica che ha piantato due ettari di terreno intorno ad Astino per ottenere un luppolo «made in Elav».
![Antonio Terzi, fondatore e mastro birraio dell'Elav Antonio Terzi, fondatore e mastro birraio dell'Elav](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2015/5/9/photos/cache/al-birrificio-elav5-anni-di-successi_e4284fcc-f659-11e4-a5a6-fcba927a582b_700_455_v3_large_libera.jpg)
Con lo stesso spirito si dedica alla coltivazione biologica, alla selezione di lieviti elaviani, alla fondazione di un centro per fare ricerca e sperimentazione. Questo stesso spirito l’ha resa partner del Bergamo Film Meeting, collaborazione che gli è valsa nel 2012 il premio Best Partnership Award al Festival dei Festival di Matera come azienda che crede e investe negli eventi culturali. Lo stesso si può dire per le collaborazioni e i coinvolgimenti che mette in campo nell’abito grafico, facendo di ogni bottiglia, prima di tutto, un oggetto bello. È questa in fondo la forza di Elav: una cultura che fa cultura e insieme economia sul territorio. «Avevo sempre sognato, da grande, di fare l’aggettivo», diceva in un’intervista Fellini. Forse anche Elav, che è diventata grande, è riuscita nell’impresa di trasformasi in aggettivo, non essendoci altra parole in grado di raccontare e tenere insieme il sorprendente mondo «elaviano».
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