Inaugurato il 10 ottobre 2010, il Ristorante Macelleria Motta, a Bellinzago Lombardo (Mi), lungo la Strada Padana Superiore, ha già fatto parlare (e scrivere) molto. Compirà tre anni nel prossimo ottobre ma il successo è già iniziato da tempo. Sarà perché l'iniziativa fa capo alla Macelleria Motta di Inzago, nota da tempo per l'impegno e la professionalità con cui papà Giuseppe e il figlio Sergio riescono a servire carne piemontese di grande qualità, sarà anche perché Sergio ha saputo scegliere con felice intuizione i suoi collaboratori.
Tra i collaboratori di Sergio ci sono ben quattro bergamaschi: il maitre-sommelier Oscar Mazzoleni, di Mozzo, vero braccio destro e sinistro del titolare; lo chef Enzo Pettè di Bonate Sotto; i camerieri Felice Scala di Osio Sotto e Fabio Zucchelli di Ardesio.
Fatto sta che la nostra seconda esperienza al ristorante Motta è stata anch'essa positiva. Naturalmente il locale non è da consigliare ai vegetariani e comunque a tutti coloro che non sanno degustare i piaceri della carne… L'aspetto esterno non ha particolare fascino, ma una volta entrati (c'è anche un parcheggio interno) si scopre che questa è una suggestiva casa d'epoca, un tempo stazione di posta per il cambio dei cavalli. All'ingresso colpisce subito la cella frigorifera in cristallo con appese enormi mezzene di manzi piemontesi e sontuosi prosciutti stagionati sino a cinque anni. E' come il caveau di una banca, dove è conservato l' “oro rosso” di Sergio Motta. Accanto il grande camino d'epoca con lo spiedo per rosolare a puntino tagli di manzo e bue piemontesi. Da anni la macelleria Motta frequenta il Piemonte per comprare vitellini e affidarli ad allevatori di fiducia in provincia di Asti sino a che non raggiungono l'età e il peso desiderati. La macellazione e la frollatura avvengono tra Inzago e Bellinzago Lombardo.
Ho partecipato alla cena a tema, la prima dopo la pausa estiva, incentrata sulla costata di bue selezione Motta. Il tema ha attratto i buongustai, tanto che i 45 posti all'interno erano tutti occupati. Dopo tre portate di preparazione dello stomaco (prosciutto crudo, battuta di manzo, vellutata di zolfini con prosciutto di manzo e ricotta), lo stesso Sergio Motta ha messo al fuoco le gigantesche costate. A noi è toccato anche l'osso da cui sbocconcellare pezzetti di carne gustosissima. A completare il successo della serata i vini (Pinot Nero annate 2011, 2010, 2009 e 2003) del'azienda Ansitz Pfitscher di Montagna, provincia di Bolzano, piccolo produttore di grande qualità. Il servizio, guidato da Mazzoleni, ha preso subito il giusto ritmo, con armonia ed eleganza tra i vari reparti che non è facile trovare nei ristoranti. Da provare.
Roberto Vitali
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