L'improvviso arrivo dell'inverno, con la domenica «baciata» dalla prima neve stagionale, non ha guastato la festa della nuova edizione della «Sagra dello Strachitunt», che si è svolta domanica 28 ottobre a Pizzino. Nonostante le bizze del tempo, che ha comunque portato qualche piccolo disagio, la partecipazione all'edizione più attesa (perché la prima dopo l'ottenimento della certificazione Dop) è stata comunque molto alta, a testimonianza del grande affetto dei numerosi estimatori del formaggio che qualche anno lo chef Vissani sentenziò essere il «più buono al mondo», lo Strachitunt.
«Merito della discreta partecipazione - spiega Alvaro Ravasio - è senz'altro la vittoria finale per l'ottenimento del marchio dop, in concessione transitoria, che ha consacrato il prodotto della Val Taleggio e ci ha senz'altro aiutato a rendere la festa ancora più affascinante». Diverse le autorità che sono intervenute al convegno «Il riconoscimento del passato per programmare il futuro», incontro che si è tenuto nella tensostruttura vicino alla chiesa parrocchiale e che è stato l'occasione per ripercorrere la storia del formaggio e fare un'analisi delle opportunità del cammino che si ormai ufficialmente intrapreso. Tra gli altri erano presenti Fontana, Gallone e Frosio.
Non sono mancate alcune premiazioni ufficiali. Un riconoscimento è andato a Emiliano Pesenti, tecnico che ha seguito l'iter per l'ottenimento della denominazione e che ha svolto una tesi riguardo lo Strachitunt, quindi a Giulio Signorelli del negozio «Formgèr», al produttore Guglielmo Locatelli, e infine ad Alvaro Ravasio, presidente dell'associazione. «In questi dieci anni - spiega Ravasio - grazie anche all'importante sostegno di mia moglie Tina, non mi sono mai perso d'animo, convinto che avremmo raggiunto l'importante obiettivo che ci eravamo posti come traguardo. È un riconoscimento fondamentale anche per incoraggiare tutti i produttori dello Strachitunt. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato per la pazienza, la disponibilità e la passione che hanno dimostrato».
L'evento ha contato anche la straordinaria presenza di uno degli chef più conosciuti d'Italia, Gianfranco Vissani. Il cuoco, dopo aver confermato la sua affermazione di qualche anno fa, e cioè che «lo Strachitunt è il formaggio più buono del mondo», ha presentato il risotto che ha ideato e cucinato per festeggiare il riconoscimento, un risotto al tè nero agrumato in salsa di verdure. Lo chef ha inoltre espresso la propria «stima per chi vive in montagna - ha detto - perché salvaguardia le tradizioni, la natura e tutela il territorio».
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