Dopo aver completato un “giro d'Italia enogastronomico”, assaggiando cucine tipiche delle varie regioni, la sezione di Bergamo della Accademia Italiana della Cucina, presieduta dall'avvocato Lucio Piombi, ha cominciato a rivolgere le sue attenzione alla cucina del territorio.
Le prossime serate di degustazione si svolgeranno infatti in tipiche trattorie che sono rappresentative della cucina locale. L'itinerario non poteva cominciare meglio: la prima visita è stata allo storico ristorante “Giopì e Margì” di Bergamo, in via Borgo Palazzo, nei pressi del ponte sul torrente Morla. Non si può propriamente definirlo una trattoria, ma “tipico” lo è senz'altro, come ristorante che guarda con attenzione ai prodotti del territorio e ai piatti della migliore tradizione bergamasca.
Ivar Foglieni – che è stato a lungo presidente dei cuochi bergamaschi e lombardi - lo aprì nel 1983 ed ora sono i suoi figli (Darwin e Barbara in cucina, con Isabella, moglie di Darwin; il figlio minore, Aliosha, in sala a dirigere un attento servizio svolto da cameriere con abiti della tradizione contadina) a mandare avanti un locale che è molto ben frequentato da bergamaschi e da turisti italiani e stranieri, qui indirizzati per provare una cucina tipica di qualità.
Agli Accademici sono stati proposti: prosciutto d'anatra con composta di cipolle e pan brioche; gnocchi di pane in salsa di salmerino e erbette, con l'arricchimento di un gambero di fiume (abbinamento molto originale e apprezzato); risotto con radicchio e crema di Strachitunt (ottimo); guancetta di vitello al rosso riserva Valcalepio e soffice di patate con paté di foie gras (eccezionalmente morbido e gustoso); semifreddo di colomba al caffè e cioccolato con fragoline al Moscato di Scanzo (una fantasiosa evoluzione della classica fetta di colomba pasquale). I vini: Cortese a fermentazione naturale; Valcalepio Rosso Riserva 2007 Medolago Albani; Moscato di Scanzo della azienda La Caminella di Cenate Sotto.
Applausi convinti e giudizi lusinghieri per Darwin Foglieni e la sua brigata. Tra le iniziative future annunciate dall'avvocato Piombi, una gita cultural-gastronomica a Mantova il 12 maggio e un convegno nazionale dell'Accademia in ottobre a Bergamo sul tema dei formaggi bergamaschi con il marchio Dop, che – come si sa – sono ben otto (nove se si comprende anche lo Strachitunt, oggetto per ora di un ricorso). Nessun'altra provincia italiana conta un così elevato numerosi di formaggi a marchio Dop.
Roberto Vitali
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