“Nessuno è profeta in patria”, dicevano già gli antichi romani, nel senso che è più facile avere successo fuori dai confini della propria terra piuttosto che nel territorio in cui si vive e lavora. Il motto vale per qualunque attività e anche per il vino.
Ancora oggi in diversi ristoranti della Bergamasca – cosa davvero assurda – non trovi nemmeno una bottiglia di Valcalepio Doc, il vino bergamasco. Il motto antico non vale per i vini – produzione limitata ma di qualità – della azienda “Cascina del Bosco” di Petosino, che fa capo alla famiglia Bonaldi (sì, la stessa che è concessionaria delle auto Audi, Volkswagen, Skoda e Porsche), perché da qualche tempo i venditori-rappresentanti di bottiglie Bonaldi sono addirittura due in provincia di Bergamo ed entrambi noti e apprezzati: a Virginio Bugada (cui fanno capo prestigiose aziende vinicole, cito solo Cà del Bosco) si è aggiunto Marco Perego (cui fanno capo altrettante prestigiose aziende): hanno raggiunto un accordo e ognuno fornisce le bottiglie di Bonaldi alla propria affezionata clientela, soprattutto nel settore Horeca.
Non potendo aumentare la superficie vitata (la cantina ricade nella zona protetta del Parco dei Colli di Bergamo), “Cascina del Bosco” impegna uomini e risorse per migliorare sempre più la qualità dei vini prodotti, che in totale arrivano a 25-30 mila bottiglie l'anno, suddivise in quattro tipologie : Valcalepio Bianco Doc, Valcalepio Rosso Doc, Valcalepio Rosso Riserva Doc (il superbo “Canto Alto”), Brut Metodo Classico. A quest'ultimo in particolare è stata dedicata una cena-degustazione al ristorante “La Caprese” di Mozzo, patron Bruno e Antonella Federico.
La notizia – oltre all'affidamento della vendita autonoma all'azienda Perego – è anche la presentazione dell'ultima sboccatura del Bonaldi Brut in “Capsula Nera” e “Capsula Oro”: il primo (Pinot Bianco e Chardonnay) ha un affinamento sui lieviti di 24 mesi, il secondo (sempre Pinot Bianco e Chardonnay) resta sui lieviti per 36 mesi. Entrambi vanno bene a tutto pasto, per chi ama accompagnare le vivande con bollicine fragranti e gustose.
Nella serata a “La Caprese”, il Capsula Nera è stato ottimamente abbinato a delle fritturine di pesce molto sfiziose e a del pesce azzurro (sgombro, acciuga, ventresca di tonno) sott'olio extravergine. «Stiamo lavorando da anni sul nostro spumante – ha spiegato l'agronomo dell'azienda, Mauro Mazzoleni – e pensiamo di essere arrivati a un punto di qualità molto interessante. Ci favorisce la tipologia dei nostri terreni sassosi e la loro posizione che è caratterizzata da microclima fresco e ventilato».
Terreno e clima che favoriscono molto anche il Valcalepio Bianco Doc, servito da Bruno Federico con fusilli alla marinara con vongole veraci, cozze, gamberi, totanetti e pomodorini ciliegia, che hanno esaltato mineralità e sapidità del vino. Infine il Valcalepio Rosso 2009 è stato abbinato a bocconcini di tonno fresco e pesce spada passati in padella per 5-8 minuti con sedano, pomodorini e cipolla rossa di Tropea. Fu nel 1967 che papà Lorenzo Bonaldi acquistò una vecchia cascina con stalla e tra i primi cominciò a credere che anche la Bergamasca avesse le potenzialità per produrre del buon vino. Strappò terreno al bosco e riuscì a mettere insieme quattro ettari di vigneto. Vi piantò soprattutto Pinot, Chardonnay, Merlot e Cabernet Sauvignon.
Nel corso degli anni i vigneti sono stati rinnovati secondo le tecniche agronomiche più moderne e secondo criteri che privilegiano la qualità rispetto alla quantità. Una nuova cantina ha soppiantato quella originale, i cui locali, sotto la casa rurale secentesca, vengono oggi utilizzati per le delicate operazioni di affinamento dei rossi in legno e per la maturazione in catasta dello spumante metodo classico. Determinante è anche il lavoro dei tecnici a cui l'azienda è affidata: l'enologo di lunga esperienza Fulvio Santini e l'agronomo Mauro Mazzoleni.
Roberto Vitali
Cascina del Bosco, via Gasparotto 96, località Brughiera di Petosino, 24010 Sorisole (Bg), 035.571701, www.cascinadelbosco.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA