Bollicine, «verticale» da Villa
Vince il Pas Dosé del 2000

Secondo il giudizio dello lo studioso bresciano-bergamasco dell'Ottocento Gabriele Rosa, quelli di Monticelli Brusati erano tra i vini lombardi più apprezzabili e proprio a Rosa si devono le ricerche sui documenti del Seicento nei quali venivano citati i “vini dolci” di Monticelli.

Oggi sono cambiati i gusti e i metodi di lavorazione, ma i terreni sono gli stessi ed è su quei terreni argillosi che l'imprenditore bresciano Alessandro Bianchi – sposato con la bergamasca Ivonne Roncalli – ha costruito la sua fortuna di produttore di bollicine franciacortine. L'anno scorso l'azienda Villa – condotta oggi dalla figlia Roberta e dal genero Paolo Pizziol – ha toccato il traguardo dei 50 anni e nei giorni scorsi ha proposto una verticale su un prodotto particolare, il Franciacorta Diamant Pas Dosè millesimato, la punta di diamante della produzione di Villa. In degustazione otto annate: dall'anteprima del 2006 sino alla storica 1999. Secondo il giudizio degli esperti degustatori, il miglior Pas Dosé di Villa è risultato il Diamant del 2000, seguito a ruota dalle annate 2004 e 2001. Ma è stata giudicata molto interessante anche l'ultima annata il 2006, che sarà commercializzata a fine anno.

Ottenuto da uve Chardonnay (85%) e Pinot Nero (15%) questo vino affina dapprima parzialmente in pregiati carati francesi in legno di rovere di Allier per oltre sei mesi e in seguito alla messa in bottiglia riposa per altri quattro anni sui lieviti. Questa lenta maturazione conferisce al prodotto intriganti note organolettiche, con profumi fragranti, note fruttate e leggere spezie dolci.

L'enologo Corrado Cugnasco ha spiegato il percorso evolutivo che ha caratterizzato le diverse vendemmie negli anni di riferimento. La degustazione sensoriale è stata invece guidata da Nicola Bonera, miglior sommelier d'Italia 2010. Per l'occasione, l'azienda Villa ha inaugurato in cantina la nuova area di 200 metri quadrati ideata per la pressature delle uve.

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