Un napoletano verace, da 32 anni ristoratore a Bergamo, propone non solo la più tipica cucina di mare partenopea, ma anche casoncelli e polenta. Sempre lui, nato alle pendici del Vesuvio, è da anni socio e “maestro di cucina” dell'Ordine dei Cavalieri della Polenta, la confraternita enogastronomica presieduta da Piero Ricci che ha lo scopo di tutelare e diffondere il piatto tipico orobico a base di farina di mais.
Stiamo parlando di Carmine Buonocore, 62 anni, cinque figli, nonno di sei nipoti tutti maschi, che festeggia i 32 anni di ristorazione a Bergamo, di cui 15 come titolare del ristorante-pizzeria «La Vera Napoli», in passaggio Calepino 5, nei pressi di piazza Sant'Anna. Settanta posti nell'interno lindo e piacevole, altri 80 nella fresca veranda esterna, «La Vera Napoli», benché un poco nascosto alle spalle di piazza Sant'Anna, ha un suo nutrito seguito di fedeli buongustai che sanno di trovare qui una cucina semplice e genuina, al giusto prezzo.
«La nostra è una cucina mediterranea – afferma Buonocore – con i suoi sapori più tipici. La pasta è fatta da noi, così come tutti i dolci, dalla pastiera napoletana al tiramisù, dai bigné napoletani alla zuppa inglese qui riproposta con successo». Piacciono molto i tortelli ripieni di pesce alla Vera Napoli, gli spaghetti ai frutti di mare in crosta, la zuppa di pesce versione estiva, cioè non brodosa, con cotture al vapore e accompagnamento di pomodorini, rucola, scaglie di grana, filetti di sedano e cipolla. «Il pizzaiolo è mio figlio Mario, che lavora bene anche in cucina – aggiunge Carmine – avendo alle spalle una buona esperienza in altri locali anche all'estero. Lavoriamo molto come pizzeria ma puntiamo allo stesso modo sulla ristorazione, perché pensiamo di saper fare bene il nostro lavoro».
La lista dei vini non è lunghissima ma – grazie alla consulenza dei sommelier della Quattroerre di Torre de' Roveri – ben rappresenta la maggior parte delle regioni italiane, non escluse naturalmente la Campania (con i suoi Greco di Tufo, Fiano e Falanghina) e la Lombardia con i bergamaschi Valcalepio e Moscato di Scanzo. «Con i piatti di pesce – conclude Buonocore – consigliamo i vini campani, ma con la polenta e le carni rosse va benissimo il Valcalepio Riserva». I vini Valcalepio di “Villa Domizia” – il marchio della Quattroerre – hanno accompagnato il pranzo preparato da Mario e Carmine Buonocore per l'incontro conviviale organizzato per ricordare i 35 anni di costituzione dell'Ordine dei Cavalieri della Polenta. Il menù servito è stato all'altezza della celebrazione. Per antipasto: strudel di verdure, caciocavallo con marmellata di cipolle di Tropea, verdure pastellate, olive all'ascolana, arancini; è seguito un eccellente risotto ai finferli; quindi è stata la volta della polenta, proposta in tre versioni: polenta bianca con moscardini; polenta gialla con pollo alla cacciatora; polenta taragna e formaggi misti. Ha chiuso un semifreddo al torroncino con salsa zabaione.
Un minuto di silenzio è stato osservato per i soci scomparsi, dei quali sono stati letti i nomi: Nani Bellini, Mario e Giuliana Bertani, Ugo Boselli, Elio Bozzano, Gigi e Paolo Caccianiga, Paola Gaiardelli, Mario Giuliani, Antonio Mancia, Filippo Manzotti, Gianpaolo Marelli, Iaele e Romana Ricci, Ezio Santini, Contardo Sironi, Renzo Zambetti.
Roberto Vitali
© RIPRODUZIONE RISERVATA