«Rosa» a Giuditta
regina dei pasticcieri

Soltanto a sentir pronunciare la parola pasticciere, i sensori olfattivi e le papille gustative vibrano al pensiero di tante profumate e delicate dolcezze.
E in questa raffinata arte i maestri pasticcieri dello storico «Consorzio artigiani pasticcieri bergamaschi» (Capab) non sono solo bravi, ma sanno anche gratificare il lavoro delle loro mogli. Ragion per cui da circa tre decenni dedicano alle valide e insostituibili collaboratrici l'ambito riconoscimento la «Rosa d'oro». E a ogni donna la sua rosa, nel senso che il monile è sempre diverso.

Quest'anno la 27ª rosa di foglie in oro giallo e rosso realizzata dall'orafo di Bergamo Robi Spagnolo è toccata a Giuditta Vezzoli della pasticceria San Nicola di Nembro. La preziosa spilla è stata appuntata al petto della moglie del titolare Angelo Villa da Stefano Stefanoni, vicepresidente dell'Associazione artigiani di Bergamo, nel corso dell'annuale festa che si è svolta in terra sebina al Cocca Hotel di Sarnico. «Più che meritato il premio», a detta di tutti i 155 convitati che hanno applaudito a lungo la donna visibilmente emozionata.

A elencare le motivazioni della commissione giudicatrice è stato lo stesso presidente del consorzio Giosuè Claudio Berbenni, titolare dell'omonima pasticceria di Montello: «Giuditta oltre a essere presente da 22 anni in pasticceria, collabora con il marito, partecipa ai corsi di aggiornamento e di confezionamento e alla vita del consorzio. In parole povere è una donna attiva».

«Una piacevolissima e inaspettata sorpresa» che la premiata ha condiviso con i nipotini Marco di 9 anni e Melissa di 6. «Se la meritava proprio questa rosa d'oro la mia nonna», ha commentato con tenerezza Marco. Serata fortunata per la signora Giuditta che ha poi vinto alla lotteria un forno a microonde.

Degna della fama del consorzio che, come sottolinea Berbenni, «da 32 anni si batte per la qualità e la genuinità, nell'ottica di un continuo miglioramento», la torta chantilly. Distesa su un sottile foglio di cioccolato, è stata confezionata dallo storico pasticciere di Villongo Antonio Chiodini che esercita questa creativa professione da 50 anni.

Il maestro pasticciere, uno dei fondatori del consorzio e consigliere, ora può contare sui figli Roberto e Massimiliano che hanno deciso di seguire le sue orme. Una rarità, a sentire i pareri di diversi pasticcieri i cui figli, per lo più, hanno preso altre strade: «I giovani? È difficile che scelgano la nostra professione perché quando gli altri fanno festa noi dobbiamo lavorare. È un peccato perché il nostro mestiere è creativo e ricco di soddisfazioni».

In attesa di nuove adesioni, gli 85 pasticcieri del Capab continuano a puntare sulla professionalità con corsi di aggiornamento e di specializzazione. Lunedì a Calusco d'Adda, alla Tecnoitalia, il maestro cioccolataio belga Eduard Benjou terrà un corso di pralineria. Ma anche opera di promozione con apposite pubblicazioni.

Dopo «L'eredità dolce», è in stampa «L'arte della dolcezza» a cura del consigliere Giovanni Martinelli che ha inserito i tre pilastri del codice etico del pasticciere: «Qualità degli ingredienti, rigorosità nella lavorazione, competenza per la conservazione».

Margary Frassi

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