Una verticale che ha abbracciato una quindicina d'anni di bollicine Franciacorta. E' quella tenutasi l'altro giorno all'azienda Villa Franciacorta di Monticelli Brusati, secondo una tradizione ormai consolidata (Villa in verticale è giunta infatti alla 16.ma edizione). Gli ospiti hanno degustato dieci annate di una delle bollicine più famose della maison, la Cuvette, nata nel 1986 per suggellare il matrimonio tra Roberta Bianchi (figlia del fondatore Alessandro Bianchi e della bergamasca Ivonne Roncalli) e Paolo Pizziol, direttore dell'azienda.
Le bottiglie (Cuvette Sec 1991-1994-1197, Cuvette Extra Dry 1999-2000-2001 e Cuvette Brut 2002, 2003, 2004, 2005), tutte millesimate secondo la scelta fatta a suo tempo da Villa (e il patron Alessandro Bianchi l'ha sottolineato con orgoglio, perché “segno di riconoscibilità per il cliente e il consumatore”), sono state presentate da Corrado Cugnasco e Ermes Vianelli, rispettivamente enologo e responsabile della produzione di Villa. Cuvette rappresenta da sempre il cuore e l'anima non solo di una cantina ma soprattutto di una famiglia.
La base è sempre la stessa: all'80% Chardonnay e al 20% Pinot Nero; mediamente dalle 10 alle 15 mila bottiglie l'anno. “Con Cuvette – ha spiegato Roberta Bianchi - abbiamo sempre puntato sul rispetto della materia prima, sull'attenzione alla qualità e sull'etica verso i nostri consumatori”. Paolo Pizziol ha sottolineato “la grande tenuta delle bottiglie di Cuvette anche a distanza di anni”, nonostante le bollicine siano in genere prodotte per essere consumate nel giro di pochi anni. E non a caso il responso della “giuria popolare” degli ospiti (clienti, agenti, sommelier e giornalisti) ha premiato annate come il 1994, il 2001 e il 2000.
Durante il confronto, non è mancata la proposta-provocazione avanzata da un ristoratore: l'azienda Villa rappresenta un'eccellenza particolare, dunque lasci la Franciacorta e vada avanti da sola per la sua strada. Proposta che però non è stata raccolta da Alessandro Bianchi: “Sono orgoglioso di essere stato uno dei co-fondatori del Consorzio tutela Franciacorta”. E Pizziol: “Non lasciamo la Franciacorta ma vogliamo rappresentare l'alta qualità di questo territorio”.
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